Quagliarella, quel 27 sulla maglia: il ricordo sempre vivo per l’amico

Fabio Quagliarella indossa quasi da sempre la maglia con il 27, numero scelto nei diversi club per cui ha segnato: qual è il motivo che lo lega a queste due cifre. 

Oggi è una giornata un po’ speciale per Fabio Quagliarella: è il ventesimo anniversario dalla scomparsa del suo amico Niccolò Galli. Il ragazzo morì il 9 febbraio 2001 dopo un incidente stradale. Era figlio dell’ex portiere della Nazionale Giovanni Galli. Come suo padre voleva diventare calciatore e ci stava riuscendo.

Niccolò, classe 1983, cominciò a giocare nelle giovanili del Torino nel 1993, proprio come Fabio. Poi passò al Parma, Fiorentina, Arsenal e infine Bologna, dove riuscì ad emergere e passare anche in Prima Squadra. Esordì anche in Serie A con la maglia rossoblu in una sfida di campionato contro la Roma. Purtroppo, al ritorno verso casa dall’allenamento con la squadra emiliana, quel tragico 9 febbraio Galli perse il controllo del suo motorino e lasciò per sempre la sua famiglia, gli amici e i compagni di squadra. Lasciò il mondo troppo presto, non aveva neanche compiuto 18 anni.

Leggi anche >>> Ibrahimovic, dalla rovesciata allo “scorpione”: le sue prodezze più belle

Quagliarella, il 27 sulle spalle in ricordo di Galli

quagliarella 27
Fabio Quagliarella al Napoli (gettyimages)

Niccolò e Fabio erano amici. Entrambi facevano parte della Selezione della Nazionale Italiana Under 18. Un difensore e un attaccante da tante passioni in comune, tra cui il calcio. Galli indossava il 27 al Bologna, numero di maglia ritirato dalla società rossoblu dopo la morte del suo atleta.

Dunque, ecco il motivo per cui Fabio Quagliarella indossa questo numero dietro le sue spalle: per ricordare sempre il suo amico, per averlo sempre con sé. All’inizio della sua carriera da protagonista, Fabio ha scelto numeri di maglia diversi, ma con l’approdo alla Sampdoria nel 2006, cominciò la sua lunga storia con il 27 per onorare ogni giorno Nicolò. Con il passaggio all’Udinese e successivamente al Napoli, non cambiò abitudine. Alla Juventus scelse il 18 per i primi due anni, poi ritornò ad indossare il suo numero. Così anche al Torino e al ritorno alla Samp.

Quagliarella ha scritto la storia della Serie A indossando queste due cifre dietro le sue divise di gara. E’ tra i migliori 15 marcatori all-time del campionato italiano e ha potuto rendere immortale questo numero atipico per un centravanti. Un 27 reso eterno dall’unico e inimitabile Quaglia-gol.

Quest’oggi, per celebrare e tener vivo il ricordo di Niccolò, il Bologna ha commemorato con l’intera squadra il suo ex giovane calciatore.

Impostazioni privacy