Grealish diventa un caso: la Premier vuole vietare il fantacalcio ai tesserati

Il fantacalcio al centro di un clamoroso caso in Premier dopo la soffiata sull’infortunio di Grealish. L’Aston Villa ha scelto di vietare ai calciatori di prendere parte al gioco che appassiona l’Europa, e la Lega vuole fare lo stesso. 

L’Aston Villa è al centro di un caso in Premier League legato all’assenza di Jack Grealish, e la federazione pensa di vietare il gioco ai calciatori. Una notizia clamorosa, non tanto per una decisione che non ha precedenti in Europa, ma per i motivi che accompagnano tale eventualità. Il caso è scoppiato a causa di un infortunio. Quello di Jack Grealish, fra i centrocampisti più prolifici in Inghilterra. Uno stop che i fantallenatori hanno appreso prima di chiunque altro grazie alla soffiata involontaria dei compagni di squadra, che lo hanno escluso nelle loro formazioni virtuali.

Nel Fantasy Premier League, che è il fantacalcio inglese, le leghe sono aperte e le scelte visibili. L’assenza di Grealish nelle formazioni schierate dai compagni di squadra ha insospettito tutti i fantallenatori d’Inghilterra, che hanno fiutato l’infortunio venendo a conoscenza prima di tutti dello stop del centrocampista contro il Leicester. Tre calciatori e due membri dello staff sono stati messi sotto la lente di ingrandimento per aver semplicemente partecipato al gioco, amatissimo anche in Italia, ma l’involontaria soffiata ha mandato su tutte le furie il club, che ha vietato il Fantasy a tutti i tesserati.

Un vero e proprio caso che da Birmingham si è esteso fino ai vertici della Premier League. Non è remota infatti l’ipotesi che la in Inghilterra il gioco possa essere vietato a tutti i calciatori, per evitare fughe di notizie e nuovi problemi. Una decisione al vaglio della Federazione che ben presto potrebbe rendere il fantacalcio come le scommesse. Sembra un’assurdità, ma succede anche questo.

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La Premier vuole vietare il Fantacalcio, in Italia calciatori divisi: c’è chi gioca e chi è stato anche minacciato

Ilicic
Josip Ilicic (GettyImages)

Il caso Grealish potrebbe diventare un precedente incredibile e il divieto del fantacalcio per i tesserati dei club è reale. In Italia le modalità sono diverse, e i rischi cancellati dalla privacy, che non apre la visione delle squadre a tutti. I calciatori seguono con partecipazione un passatempo che ormai muove cifre importanti e interesse, ma c’è anche chi lo odia ed ha avuto problemi a causa dell’ira dei tifosi. Suso, nella sua avventura al Milan, dichiarò che riceveva continui messaggi, e Strootman ha svelato un comportamento identico dei fantallenatori, che in più occasioni lo hanno invitato a calciare di più verso lo specchio della porta.

Più duro Cancelo, che offese pubblicamente e pesantemente sui social chi gli chiedeva di giocare meglio dopo averlo preso all’asta. Widmer chiamo “pazzi” gli utenti del gioco più amato dagli appassionati di calcio, mentre Ilicic non usò mezze misure durante un’ intervista. “Odio due cose – dichiarò il fantasista della Dea e sono il riscaldamento prepartita e il fantacalcio. Noi giochiamo per le società, per la gente e per noi stessi”. Clamoroso l’episodio denunciato da Biraghi. L’esterno della Fiorentina fu addirittura minacciato di morte. Una vicenda che non ha nulla a vedere con il gioco.

Boateng invece fu protagonista di un gesto che fece scalpore. Dopo il suo addio al Sassuolo un fantallenatore ironicamente lasciò al calciatore del Monza l’iban per ripagarlo dei soldi virtuali investiti. Risposta immediata del calciatore e bonifico inviato per non tradire la fiducia del suo “mister”.

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