Roma, addio stadio nuovo: una sconfitta per il calcio italiano

La fine del progetto del nuovo stadio della Roma, evidenzia una volta di più le difficoltà a costruire nuovi impianti in Italia. Quali sono i progetti che rischiano di essere bloccati?

Ci sono voluti ben nove anni, tante parole e addirittura la prima pietra posata, per mettere fine al progetto del nuovo stadio della Roma, voluto da Pallotta. Ora, però, la nuova proprietà dei Friedkin, ha detto no a questo impianto, visto che non ci sono le condizioni per portarlo a termine.

Una decisione difficile quella dei Friedkin, che è dettata dalla pandemia, ma anche dal rosso in bilancio. Il rigetto del progetto voluto da Pallotta, dimostra ancora una volta le problematiche relative alla costruzione di nuovi impianti in tutta Italia.

Tante società, infatti, hanno cercato negli anni, e cercano ancora, di realizzare nuovi progetti, per avere stadi come in Inghilterra, cioè fruibili ogni giorno della settimana, e non solo in quello della partita, ma le lungaggini, e le controversie sono troppe.

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I progetti che si sono arenati

stadio juve
Allianz Stadium di Torino (Getty Images)

In Serie A, gli stadi di proprietà delle squadre sono solo quattro: Allianz Stadium di Torino, Gewiss Stadium di Bergamo, Dacia Arena di Udine, Mapei Stadium di Reggio Emilia. Le cinque società che sono riuscite a costruire lo stadio, o ad accaparrarsi quello che già c’era dal comune, sono casi più unici che rari, e questo la dice lunga sui problemi che attanagliano questo settore.

A dicembre, la notizia dello stop al progetto del nuovo stadio di Firenze, voluto da Commisso, ma che non si farà. A Milano, invece, Inter e Milan, in accordo per costruirsi un nuovo stadio, continuano a presentare progetti rivisitati, ma sono le più vicine alla costruzione dell’impianto, salvo rinvii per Covid o elezioni comunali.

Anche il Cagliari, che in passato ha dovuto giocare addirittura a Trieste per via della fatiscenza del vecchio Sant’Elia; vorrebbe abbatterlo per costruire un nuovo stadio, non provvisorio come l’attuale Sardegna Arena, ma definitivo.

Il tema degli stadi nuovi, o del restyling di quelli vecchi, al momento è una tematica importante per le proprietà, ma non pare esserlo per il sistema calcio in generale, ne per la politica italiana.

Poco si muove, e i problemi relativi ai progetti e alla costruzione di nuovi impianti, dimostrano come al solito, la difficoltà di tutto il movimento del calcio italiano, che vive ancora negli anni 80. Chiaramente, più si propagano e si allungano queste situazioni, più la sconfitta per tutti sarà grande.

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