Spezia Cagliari: quel caro vecchio calcio di provincia smarrito nel tempo

Il calcio fatto di passione e corsa, Spezia Cagliari, rivali oggi in Serie A, raccontano in parte di quel mondo ormai smarrito.

Serie A stagione 2020/2021, gli anni della pandemia, gli anni degli stadi vuoti e del calcio visto soltanto in tv. Oggi, anticipo di campionato, secondo degli ormai fissi del sabato, Spezia Cagliari. Due squadre tipicamente italiane. Due squadre piccole, direbbe qualcuno, ma dall’orgoglio tipico di chi ha voglia di emergere di creare qualcosa che forse rimarrà nei ricordi di quei tifosi, che almeno oggi, il calcio possono guardarlo soltanto da casa propria.

Il rimando, rispetto a certe storie, è d’obbligo, verso quegli anni in cui le cosiddette piccole squadre, o provinciali, come nel gergo calcistico e forse sociale. Anni che probabilmente, almeno nel nostro paese, considerato l’andazzo del calcio italiano non torneranno più. Anni in cui un gruppo ben allenato, di proprietà di qualcuno dalla mente concreta e forse visionaria, poteva dettar legge, a modo suo, secondo le proprie possibilità ed il proprio concetto di calcio.

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Spezia Cagliari: da Rozzi a Zico, passando per l’Avellino ed il Foggia dei miracoli

Zeman
Zeman (GettyImages)

Gli anni ottanta ed i primi novanta hanno rappresentato per tutti gli italiani, e per gli amanti del calcio in generale, la dimostrazione di quanto la tenacia, la progettualità, la giusta visione del calcio e delle sue dinamiche e la capacità di saper investire quando necessario possono portare all’apice. Nettamente sopra ogni più rose aspettativa. E allora gli anni ottanta hanno regalato agli appassionati l’Ascoli di Costantino Rozzi, piccolo e meraviglioso, l’Avellino di Juary, l’Udinese che porta in Friuli nientemeno che Zico, tra i migliori calciatori al mondo.

E poi la bellezza del Foggia di Zeman, undici sconosciuti, che sarebbero poi diventati i Signori, i Rambaudi, i Baiano i Di Biagio, a dare spettacolo in ogni categoria fino alla gloria della Serie A, e ad un sogno fatto di bel gioco, passione, corsa e tanto impegno. Gli anni ottanta paradiso delle piccole, paradiso dei sogni e di quel gusto verso le sfide impossibili, che solo i sognatori possono avvertire.

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