Malesani dal calcio al Giuva: il prologo di un tecnico discusso

Alberto Malesani ha lasciato il mondo del calcio e produce un vino particolarmente apprezzato, il Giuva. Così ogni tanto il ricordo dei tempi calcistici riaffiorano.

Alberto Malesani dal calcio al… Giuva. Il vino dedicato alle figlie Giulia e Valentina è diventato ormai un lavoro a tempo pieno per il tecnico veronese, che lo produce anche con ottimi risultati.

Il calcio è acqua passata, Malesani l’uomo che lavorava alla Canon ha vissuto varie epoche, dando a volte il meglio del suo temperamento, altre volte si è lasciato un po’ immalinconire dalle situazioni di piazza.

Da Verona al Verona. Sembra questa la fase d’oro del tecnico, che è stato lanciato dal Chievo Verona, portato in Serie B e artefice di buone stagioni nella serie cadetta. Una squadra di quartiere portata nella seconda serie, fatta valorizzare e con il lavoro poi sfruttato da altri.

Ma senza rimpianti, perché Malesani ha avuto l’occasione d’oro da Mario Cecchi Gori, che lo volle alla Fiorentina. E lui ci mise del suo in positivo, valorizzando una squadra che aveva due leader indiscussi lì davanti, Manuel Rui Costa e Gabriel Batistuta.

Al Parma il rimpianto è di non aver vinto uno scudetto, ma solo una Coppa Uefa: guardare quella rosa e confrontarla con le odierne mette i brividi. Il ritorno a Verona, dopo l’esonero scaligero, fu l’inizio del percorso all’incontrario.

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Verona nel bene e nel male, in ogni caso

Alberto Malesani - Getty images
Alberto Malesani, dal calcio passato al vino Giuva – Getty Images

Malesani fece una sorta di passo a sorpresa nel Verona, ritornato in città per salvare una squadra che aveva tanti giovani e buon potenziale. Fino a marzo fu la rivelazione del campionato, poi crollò di schianto e il 5 maggio 2002 retrocesse in maniera rocambolesca. Fu un trauma per tutti, Malesani rimase in Serie B con il contratto dimezzato poi andò a Modena e non andò benissimo.

Così come in Grecia, dove fu protagonista della conferenza stampa più cliccata dal mondo del web, e tornò in Italia con tante tappe non troppo fortunate.

A mostrare ogni tanto calcio, ma soprattutto a trovarsi in situazioni sempre di grandi difficoltà: salvò un Bologna in crisi e lo fece con due mesi di anticipo rispetto alle migliori previsioni. Le ultime sue stagioni in Serie A non furono eccezionali.

Il Genoa (con annessa conferenza stampa virale), il Palermo di Maurizio Zamparini tanto per entrare nella collezione del friulano, il Sassuolo con cinque sconfitte in cinque gare.

Il ruolo di opinionista tv fu una ventata di aria fresca, lo accolse 90° Minuto mentre il mondo del web aveva già inondato i social di quei tre meme ripetitivi ed abusati.

Dopo il calcio, il vino. Un Giuva da bere senza rimpianti, il mondo del calcio non è un mondo dorato. Un buon rosso, invece, può rallegrare ugualmente il morale.

 

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