Milan-Sassuolo, sfogo De Zerbi: “Non voglio giocare”

A poche ore dalla partita Milan-Sassuolo, l’allenatore De Zerbi espone il proprio disappunto contro il club rossonero e la Superlega: il tecnico fa un clamoroso annuncio in conferenza stampa.

Questo turno infrasettimanale di Serie A si prospetta scoppiettante. Nella giornata di ieri 19 aprile, all’Assemblea di Lega il clima non era affatto tranquillo, a causa dell’annuncio della nascita della Superlega, alla quale faranno parte Juventus, Milan e Inter. Gli altri 17 club sono rimasti delusi dall’atteggiamento delle società a strisce, che avrebbero bramato alle loro spalle e creato un’associazione ad hoc che garantisce ingenti cifre di denaro. In poche ore qualcuno ha già ha espresso il proprio disappunto. Tra questi, anche Roberto De Zerbi, alla vigilia del match di campionato Milan-Sassuolo.

L’allenatore neroverde è stato un fiume in piena in conferenza stampa e ha condiviso con i giornalisti il suo punto di vista, annunciando anche la sua decisione.

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Milan-Sassuolo, De Zerbi attacca la Superlega: “Sono arrabbiato. E’ un colpo di Stato!”

De Zerbi non ride - Getty images
De Zerbi pensieroso e titubante – Getty Images

Domani il Sassuolo giocherà la 32a giornata contro il Milan a San Siro, ma Roberto De Zerbi non è affatto contento di giocare questa partita, alla luce di quanto accaduto nelle ultime ore. “Sono arrabbiato, ho parlato con la mia squadra della Superlega. Questo episodio equivale ad un colpo di Stato! – afferma l’allenatore neroverde – Il calcio è meritocratico e tutto questo poteva esser fatto alla luce del sole, non a mezzanotte con tanto di sito“. Poi il tecnico ha proseguito: “Fare una torneo dove dodici club decidono chi deve entrare e decidono chi sta fuori toglie l’essenza del calcio“.

In merito al prossimo avversario di campionato, fondatore della Superlega, De Zerbi ha annunciato: “E’ arrivato il momento di esporsi: io domani non ho piacere a giocare contro il Milan. L’ho detto a Carnevali, poi se mi obbligherà io andrò in campo, ma sono rimasto molto deluso perché il calcio mi ha dato da mangiare per 40 anni e non è stato solo un lavoro. E’ qualcosa che va al di là dello stipendio, ma tocca la sfera dei valori, dei sentimenti, delle rivalità“. Infine, l’allenatore del Sassuolo fa un appello: “E’ giusto che noi di questo sport ci esponiamo, così come fatto da Klopp, da Bruno Fernandes, dai tifosi del Liverpool e del City. E’ una pagina triste – conclude – rovina il mondo che ho amato“.

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