Christophe Galtier nel mirino del Napoli: dal modulo alle passioni, tutto sul tecnico francese

Christophe Galtier è il nome in pole position per la panchina del Napoli: modulo, passioni e vita privata, cosa sappiamo sul tecnico francese.

Dopo il crollo dell’ipotesi Sergio Conceicao, per la panchina del Napoli il nome in pole position sembrerebbe essere quello di Christophe Galtier. Campione in carica in Francia dopo il trionfo con il Lille, l’allenatore nativo di Marsiglia ha annunciato l’addio (o arrivederci) al club di Letang, e ha ammesso il forte interesse del Napoli nei suoi confronti, un interesse ricambiato.

Tecnico esperto, moderno e versatile, con un passato in Italia come calciatore del Monza in Serie B, Galtier ha fatto le fortune dei suoi club. Per tre volte nominato miglior allenatore della Ligue 1, questo marsigliese dallo sguardo profondo come il mare, è pronto a conquistare anche il cuore del pubblico partenopeo e del presidente De Laurentiis. Sarà lui la sua scelta? Qualche indizio sui social sembrerebbe farlo pensare. Scopriamo insieme qualcosa in più sulla sua carriera e vita privata.

Christophe Galtier: modulo e curiosità sull’allenatore

Christophe Galtier Napoli
Christophe Galtier e José Mourinho °(fonte foto GettyImages)

Nato a Marsiglia il 23 agosto 1966 sotto il segno della Vergine, Galtier non è un uomo da social o gossip. Sulla sua vita privata e le sue passioni fuori dal rettangolo di gioco si conoscono pochissime notizie. Si sa tutto invece del suo lavoro e del suo calcio. Tecnico bravissimo a valorizzare i giovani, come dimostrato dalle ultime stagioni al Lille, attua un calcio basato su grande compattezza e continue verticalizzazioni, partendo spesso dal basso con l’ausilio del portiere. Nel corso della sua carriera ha utilizzato diversi moduli, tra cui il 4-2-3-1 e, nell’ultima stagione, il 4-4-2. In fase di non possesso ama il pressing alto e la marcatura a uomo, ma riesce ad adattarsi anche alle caratteristiche delle squadre a sua disposizione.

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La sua carriera in panchina è iniziata come primo allenatore al Saint-Etienne nel 2009. Conquista subito la salvezza, e arriva nelle stagioni successive a qualificarsi anche alle competizioni UEFA, mettendo in bacheca una Coppa di Lega francese, il primo trofeo per la squadra dopo 32 anni di astinenza. Passa al Lille nel 2017, evitando subito la retrocessione. Tra mille difficoltà, dall’anno successivo rilancia completamente la squadra, portandola al secondo posto nel 2018-19 e alla conquista dello storico titolo nel 2021 dopo un appassionante testa a testa con la corazzata Paris Saint-Germain.

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Qualche curiosità? Uomo votato al campo, ha dichiarato in una bella intervista di alcuni mesi fa di ritenere il coaching una droga. Non a caso gli allenatori sacrificano buona parte della propria vita e dei rapporto con moglie e figli per stare sul campo ad allenare. Ha inoltre ammesso di poter contare su un sostegno psicologico, perché spesso gli allenatori sono lasciati troppo soli e nel corso della sua carriera da vice a capito essere un grande errore.

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