Inter, quando il capitano lascia affondare la nave: questa la dottrina Conte?

Conte e l’Inter come un capitano e la sua nave. Quanto è scalfita l’immagine del tecnico più idolatrato del calcio italiano?

Una delle notizie che hanno caratterizzato la giornata di ieri ha riguardato, di fatto, l’abbandono da parte di Antonio Conte di quell’Inter che lui stesso, cosi come molti giornalisti ed addetti ai lavori si sono affrettati a dichiarare, ha plasmato a sua immagine e somiglianza. Una sorta di miracolo della vita, secondo la stampa italiana. Conte che arriva sulla panchina dell’Inter e a suon di parabole e schemi di gioco (mica milioni) conquista il tricolore dopo due stagioni.

Talmente ininfluenti i milioni, nella “dottrina contiana” che quando all’Inter le cose stavano mettendosi male, e si è previsto un vero e proprio ridimensionamento generale, Conte ha iniziato a fare i primi capricci. Quando tutti gli interisti pensavano ad un terzo anno di ulteriori trionfi, magari anche in ambito internazionale, Conte aveva già in mente quello che sarebbe stato il suo destino. Senza soldi, senza investimenti, con il rischio di fare peggio, io non ci sto.

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Inter, quando il capitano lascia affondare la nave: quanto vale davvero il Conte pensiero?

Conte
Conte (GettyImages)

La verità è che in certi casi, l’ambizione fa a farsi friggere, in certi casi, senza la certezza di pesanti investimenti sul mercato, dinamica sempre espressamente richiesta da Antonio Conte, si rischierebbe di fare peggio dell’anno precedente, dove peggio a questo punto potrebbe anche essere un secondo posto. E allora fa niente aver creato un grande gruppo, coeso, vincente, affamato, se non ci sono soldi me ne vado, ha pensato il grande comandante dell’Inter scudettata.

Ora qualcuno dirà che si tratta di professionismo, di coerenza con il proprio concetto di lavoro, con quelle che sono le proprie linee guida. Cose che a Conte piace sentirsi ripetere. La verità, probabilmente è che quelle linee guida viaggiano esclusivamente di pari passo con l’aumento del saldo del proprio conto corrente. L’Inter, questa Inter, in questa fase avrebbe meritato di più. Soprattutto, avrebbe meritato un tecnico riconoscente, un tecnico affamato di vittorie, un tecnico pratico che sa fare bene anche, eventualmente con un campione in meno, insomma un tecnico ambizioso, nient’atro.

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