Lazio su Mihajlovic e Mazzarri: tra fede e scaramanzia

Sinisa Mihajlovic o Walter Mazzarri: questi i due nomi in agenda per la Lazio. I due allenatori così diversi nell’agenda di Claudio Lotito per dimenticare Simone Inzaghi.

Due poli opposti. La Lazio punta su Sinisa Mihajlovic e Walter Mazzarri per sostituire la partenza di Simone Inzaghi. Non sarà facile lasciarsi alle spalle l’allenatore che ha riportato i biancocelesti in Champions League, ma bisogna presto riprogrammare la prossima stagione, che vedrà la squadra impegnata in Europa League.

Lotito ha messo in agenda un grande ex e tifoso come Sinisa e un metodico come Walter. Uno impulsivo e rabbioso, l’altro diplomatico e grintoso. Il primo molto legato alla fede, soprattutto negli ultimi anni; il secondo legato ai gesti e riti scaramantici, che lo accompagnano anche in campo.

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Sinisa Mihajlovic, il rapporto con la fede e la visita dal Papa

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Sinisa Mihajlovic e Walter Mazzarri nel mirino della Lazio (Gettyimages)

L’attuale allenatore del Bologna si reputa metà ortodosso e metà cattolico. Nato nel 1969 a Vukovar – attuale città croata – di nazionalità serba. Si è avvicinato alla religione grazie ad un viaggio a Medjugorje svolto assieme a Paolo Brosio: “Iniziai a pregare e mi sentivo diverso, come un bambino. Era una sensazione che non avevo mai avuto in vita mia, piansi tre-quattro volte e non so il motivo“, ha dichiarato in una recente intervista.

La leucemia gli ha stravolto la vita e lo ha avvicinato ancor più alla fede: “Ho capito che bisogna pregare sempre e non solo qualche volta. Da prima di scoprire della malattia lo faccio due volte al giorno e non bisogna chiedere a Dio, ma bisogna dirgli ‘grazie “.

Proprio qualche mese fa, Sinisa Mihajlovic è stato ospite da Papa Francesco, in un incontro intimo al Vaticano assieme a sua moglie e alla suocera. Una visita speciale per un uomo così credente come il tecnico. Un uomo all’apparenza duro e forte, ma che nasconde fragilità e una grande sensibilità.

Walter Mazzarri, la scaramanzia fa da padrone

In questo momento libero dagli incarichi, Walter Mazzarri aspetta la chiamata per tornare in campo e riportare sul terreno di gioco tutta la sua scaramanzia. Memorabili i gesti che a Napoli hanno fatto innamorare i tifosi del proprio allenatore. Se le cose si mettevano male, il tecnico si spogliava e gettava la propria giacca sulla panchina, con rabbia e veemenza. Un gesto che solitamente portava fortuna.

Ma anche al di fuori delle partite, il livornese tende a fare sempre le stesse cose, magari prima di una partita. Per esempio, durante la sua esperienza in azzurro andava a mangiare sempre in uno stesso ristorante, che non solo gli assicurava una certa riservatezza ma che evidentemente gli portava più che bene.

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