L’Inghilterra new age è pronta: guai a sottovalutarla

L’Inghilterra è chiamata a confermare quanto di buono ha fatto vedere con il nuovo corso. Europei di attesa anche nel Regno Unito.

C’è una nazionale in ascesa, che potrebbe essere una rivelazione. Pur essendo quella con più tradizione. L’Inghilterra 2.0 di Southgate è la compagine forse meno accreditata alla vittoria finale, ma che potrebbe rivelare ben più di una sorpresa.

Lo hanno già dimostrato al mondiale russo, gli inglesi se hanno la testa non sono secondi a nessuno e possono mettere in difficoltà tutti gli avversari. Arrivano a questa competizione con l’anima della rivalsa, nella mente hanno ancora cosa fece Paul Gascoigne contro la Scozia nel 1996, e non a caso i “cugini” saranno nel girone D, insieme a Croazia e Repubblica Ceca.

Girone non troppo complicato, dunque, per la squadra di sua maestà, la Croazia chiaramente è l’ostacolo più pungente, nei precedenti cinque sono state le vittorie inglesi, due i pareggi e tre le sconfitte, spesso anche dolorose.

Contro la Repubblica Ceca due vittorie inglesi, un pari e una sconfitta. Contro gli scozzesi la forbice si allarga, perché il match è stato spesso ricco di spunti, anche nella storia. 114 i precedenti, 48 sono state le vittorie inglesi, 25 i pareggi e 41 le affermazioni scozzesi. Il 20 giugno sarà attesa in tutto il Regno.

Una formazione modellata con stile

Harry Kane - Getty Images
Harry Kane ha annunciato l’addio al Tottenham, ma ora ha pensieri solo per l’Inghilterra – Getty Images

Il percorso di avvicinamento agli Europei ha fatto maturare gli inglesi al punto giusto, in Kane hanno l’ariete che può sfondare qualsiasi muro avversario. Dodici le reti del centravanti del Tottenham, che arriva a questa competizione con un orecchio forse fin troppo interessato agli sviluppi del mercato.

POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> I club aiutano con un cammino europeo di peso

Così come è in rampa di lancio Sterling, che di gol nel percorso ne ha collezionati ben otto e sta diventando sempre più l’uomo del futuro. Come Maguire, con ben 720 minuti nelle tappe di qualificazione e Pickford, con 630: nelle otto gare disputate, il portiere non ha fatto malissimo in confronto ai suoi eredi.

Perché è sempre quello della porta il cruccio maggiore. Dopo lo storico Alan Seaman, si sono alternati tanti pipelet non troppo fenomenali, se Joe Hart (passato anche per il Torino) era stato titolare per lungo tempo due domande bisogna pur farsele.

La cerniera difensiva si reggerà su Maguire, ma occhio alle possibili sorprese, perché in molti potrebbero utilizzare questi Europei come rampa di lancio definitiva.

A centrocampo geometrie e muscoli, con Henderson e Dier, ma anche con quel Phil Foden che vorrà prendere ancor di più la ribalta continentale.

E l’attacco poi ha un potenziale ricco e variegato. Sancho potrebbe essere la ciliegina sulla torta, l’elemento che servirebbe a sbloccare le partite con maggior stasi. Per altro è entrato nella storia: nel 2018 fu il primo convocato millennial della storia inglese. Sta a Southgate gestire un gruppo di potenziali talenti e farli diventare campioni a tutto tondo.

Impostazioni privacy