Marco Verratti è ora diventato un lusso per gli europei?

Marco Verratti può essere l’uomo decisivo dagli ottavi in poi? Perché le speranze sul regista del Psg arrivano soprattutto per il prossimo futuro, domani contro il Galles farà solo uno scorcio di gara?

Un uomo più decisivo di altri nel centrocampo: la speranza dei tifosi italiani è di vedere – finalmente – Marco Verratti decisivo agli europei. Il recupero lampo dall’infortunio è stato ben salutato, ma c’è bisogno di riavere il centrocampista in piena forma in vista degli impegni più probanti.

Lo sa bene Roberto Mancini, che lo ha difeso nella rosa e lo ha tenuto in considerazione per le convocazioni, valutandone il rientro fisico e la capacità di inserimento nel gruppo. Dove lo stesso Marco Verratti era entrato in punta di piedi, per diventarne il giocatore simbolo del centrocampo. È quello con maggiore “anzianità” nel reparto, sia a livello di nazionale nonché per quello di club. Le stagioni con il Paris Saint Germain lo hanno forgiato, perché fare il salto dalla Serie B alla Francia è stato sicuramente importante e didattico.

La capacità di Marco Verratti nel creare gioco e distruggere quello avversario è fondamentale per il tipo di modulo imposto da Mancini, il centrocampo è il reparto più folto in mezzo proprio per dare la capacità agli attaccanti di attaccare con buona libertà. Lì al centro si decide la contesa, soprattutto alzando la qualità.

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La densità del centrocampo a tre

Marco Verratti - Getty Images
Marco Verratti con la maglia del PSG – Getty Images

Quella di Marco Verratti è una posizione strategica. Non andiamo sui tocchi in ogni partita, bensì proprio per il baricentro che dà all’Italia. Avere lui in mezzo al campo vuol dire orientare la bussola in una posizione di sicurezza: dà i tempi, permette agli attaccanti di rinculare in fase di non possesso e di lanciarsi nell’aggredire la profondità.

Magari è poco appariscente, ma toccando palla avanza la manovra dell’Italia con buona capacità offensiva. E anche il gioco ne risente in maniera positiva, la crescita di Marco Verratti in Nazionale è avanzata al pari di Jorginho, siamo l’unica selezione con due elementi complementari e con piedi buoni. Senza dimenticare Barella, che va a distruggere e a tamponare, nonché Locatelli un mix di tutto che – doppietta a parte – ha dimostrato di essere un vero e proprio titolare.

Marco Verratti sa che il meglio deve arrivare e si prepara anche fisicamente alle occasioni importanti. È arrivato quasi con il dubbio e vorrà scrivere pagine importanti agli europei, dimostrando di essere decisivo nelle gare che contano con la Nazionale.

Poi si penserà al futuro, ma avrà ancora i colori del Paris Saint Germain. Perché non sarà facile levarlo da Parigi, ormai da otto stagioni è in Ligue 1 e ha trovato lì il giusto sfogo. Il rimpianto si chiama Champions League, ma trasferirsi per ottenerla è un po’ un terno al lotto: la coppa cambia destinazione ogni anno, spesso in maniera imprevedibile.

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