Milan, due cessioni top ma con un paradosso: il club ha un primato europeo

Il Milan e il primato europeo. Perde due tra i più forti calciatori in rosa e spende più di tutte per due nuovi innesti.

Questione rinnovi che fa male in casa Milan, Donnarumma e Calhanoglu via a parametro zero, due operazioni che di certo non sono piaciute ai tifosi rossoneri che soprattutto per quel che riguarda il numero uno della nazionale italiana forse speravamo in un epilogo diverso. Non sono piaciuti poi tanto nemmeno gli atteggiamenti dei due calciatori, con il turco addirittura finito all’Inter con una trattativa lampo. Il Milan però è da primato.

I rossoneri infatti hanno speso al momento più di tutte le altre se si considera i colpi a parametro zero che hanno finora caratterizzato il mercato. Quaranta milioni spesi finora se si somma l’importo di 28 milioni versato al Chelsea per il riscatto di Tomori ed i 13 al Lille per il portiere Maignan. Il Milan insomma, spende, nonostante le cessioni, i mancati rinnovi insomma e tutto ciò che si sarebbe potuto pensare dei nuovi progetti rossoneri.

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Milan, primato europeo con due cessioni top: si attende un cenno da Giroud

Tomori
Tomori (GettyImages)

Dopo Tomori e Maignan il Milan attende un segnale da Giroud e dal Chelsea. Il francese al momento impegnato con la sua nazionale agli Europei avrebbe una mezza promessa di rinnovo con gli inglesi, legata alla conquista della Champions League, ma sarebbe orientato a poter discutere di una eventuale nuova meta in questa fase conclusiva della sua carriera. Il Milan potrebbe essere la scelta giusta per lui, società da primato, se si gurda agli acquisti fatti finora.

Il primato del Milan guasta i sogni di altre squadre italiane che in questo momento avrebbero potuto di certo fare qualche investimento in più rispetto al niente che circola finora. Il mercato è fermo, questo è evidente, si attende la fine degli Europei ed in linea di massima si muovono soltanto gli svincolati. Ancora qualche settimane e la giostra prenderà a girare come mai, considerato il numero di squadre con seri problemi d’organico, costrette ad intervenire in maniera decisa sul mercato.

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