Tecnici europei in disarmo: si fa già la conta dei flop

Il flop dei tecnici agli europei è stato spesso lampante. Molti gli allenatori che dovevano cambiare il gioco delle nazionali, riuscendo abbastanza poco.

Frank De Boer - Getty Images
Dall’Inter all’Olanda, ma tra i tecnici europei non brilla De Boer – Getty Images

Gli europei sono quasi giunti al termine, ma il flop dei tecnici può essere già un dato da rilevare. Perché sono stati molti i mister che avevano puntato il dito sulla loro squadra, ritenendola capace di grandi cose. Ma il campo spesso parla più di tanti proclami, dimostrando come gli errori di valutazione si fanno anche di frequente. Il flop dei tecnici europei è così conclamato, con molti allenatori sulla graticola e con il contratto praticamente in bilico.

Sicuramente quello che fa più discutere riguarda la Francia e Didier Deschamps. Un girone giocato quasi con sufficienza, tante polemiche per gli esclusi e… un esclusione per mano della Svizzera abbastanza clamorosa per come è sorta.

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Non meno analizzato in patria è il flop della Polonia e il suo mister Paulo Sousa. Proprio perché era stato voluto da Zibì Boniek, che lo ha preferito a una grande scelta di tecnici autoctoni. Giustificare questo flop agli europei è un po’ difficile, considerando il potenziale dei biancorossi.

Paulo Sousa non ha saputo dare una quadratura alla squadra, nonostante la presenza di Robert Lewandowski. O forse si è cullato troppo sul cannoniere del Bayern Monaco: arrivava da 41 gol in Bundesliga, ma non poteva ovviare ai limiti della difesa. Perché a ben guardare la rosa polacca, si sono alternati campioni a calciatori non troppo eccezionali, un punto in tre gare è il bottino tutto sommato anche meritato.

La fine della giostra per quanti?

Paulo Sousa - Getty Images
Paulo Sousa, il flop è arrivato con la Polonia – Getty Images

Una squadra che ha deluso è stata anche l’Olanda di Frank De Boer. Che aveva qualche credenziale maggiore dagli addetti ai lavori, dimostrando come il ranking Fifa sia in fondo una classifica di dubbio contenuto. Nonostante la vittoria del girone, non doveva giocare partite quasi al risparmio energetico, come se l’avversario divenisse sempre un nemico insormontabile.

Soprattutto, gli europei hanno dimostrato come la compagine sia vulnerabile in difesa: lontani i tempi in cui rimaneva imbattuta, nonostante abbia comunque dei campioni in difesa. Altro flop riguarda la Russia e il suo selezionatore Stanislav Cherchesov. Che aveva la nomea di mister abile a chiudere la difesa, ma contro la Danimarca ha perso la qualificazione e anche il titolo nobiliare. Ben quattro le reti prese dei russi, che si dimostrano così una nazionale con un blasone sempre più indifendibile dall’attualità.

Il peggiore probabilmente è stato Senol Gunes, selezionatore della Turchia. Zero punti, tre sconfitte e l’impressione di aver gestito male il gruppo. Che ha retto solamente il tempo contro l’Italia, già nella ripresa la nazionale di Calhanoglu aveva perso pesantemente la bussola.

Gunes tra i tecnici era quello più amato in Turchia, insieme a Fatih Terim. E anche quello con più vittorie nel palmares, ma non bastano soprattutto quando si rischia di fare una brutta figura.

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