Quagliarella punta la Juventus: un ultimo gol da ex?

Fabio Quagliarella affronta la Juventus sognando un altro gol dell’ex. Senza esultare, per riguardare mentalmente anche le quattro stagioni giocate in bianconero.

Chiellini e Quagliarella - Getty Images
Fabio Quagliarella sogna un altro gol contro la Juventus dell’amico Giorgio Chiellini – Getty Images

La curiosità su Fabio Quagliarella rimane sempre. Sia per i colpi di classe profusi in campo, sia per il suo… non esultare contro le ex squadre. Che sono un bel po’ in Serie A, ovvero Fiorentina, Udinese, Napoli, Torino e Juventus. Proprio quest’ultima è stata la squadra con cui ha vinto di più, ma allo stesso tempo per una parte della tifoseria sembrava quasi invisibile.

Si sa, la gratitudine nel calcio non è merce che si vende a buon mercato, e molti tifosi il pallone lo hanno visto al massimo dal divano di casa. Perché un calciatore come Fabio Quagliarella dovrebbe essere osannato non solo dai tifosi della Juventus, ma anche da chi ama il calcio a 360 gradi. Un attaccante che ha segnato un’epoca, probabilmente il miglior e completo attaccante italiano di questo millennio dopo Francesco Totti e Alessandro Del Piero. Sa calciare con i due piedi, sa colpire di testa, fa salire la squadra e poi inventa dei capolavori.

Come un artista in mezzo al nulla, come spesso gli accade al “Marassi”. Quando le gare sono troppo brutte per essere vere, Quagliarella tira fuori dal cilindro la magia che giustifica il prezzo (alto) del biglietto.

A Torino gol e malinconia

Quagliarella con Juve - Getty Images
Quattro le stagioni vissute a Torino per il bomber – Getty Images

L’avventura di Fabio Quagliarella alla Juventus partì dalla cessione del Napoli nell’agosto del 2010. I motivi furono anche extra calcistici, si scoprirono molto tempo dopo lasciando tanta malinconia nell’attaccante di Castellamare di Stabia.

Arrivato nella Torino bianconera, dovette sobbarcarsi le sorti di una squadra non eccezionale. Quella di Luigi Delneri era una compagine che viveva alla meglio, costruita male e impostata peggio, il primissimo mercato di Beppe Marotta non fu eccezionale. Fabio Quagliarella era la luce in mezzo al deserto, peccato per i tifosi juventini che durò troppo poco, lasciando a referto 17 gare in Serie A e 9 reti.

Nella prima gara del 2011, bastarono pochi minuti per il grave infortunio contro il Parma nel giorno dell’epifania. Passò anche in secondo pieno la batosta interna per 4-1, tutti capirono che l’attaccante avrebbe salutato il campionato.

La Juve andò fuori dai piazzamenti europei, arrivò Antonio Conte e Quagliarella non era un titolarissimo. Vinse il titolo accumulando 23 presenze e 4 gol, dimostrò di essere utile anche quando indossò una maglia simile a una big babol.

La stagione successiva fu quella del ritorno in Europa, in Champions League salvò i bianconeri dalla tana del Chelsea e proseguì con più continuità in campionato: 27 presenze, 9 gol tra cui una tripletta a Pescara.

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L’addio fu maturo dopo il 2013-14: nella Juve dei record ebbe poco spazio, passò dall’altra parte di Torino e il resto è storia recente.

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