Tutto finito. I sogni dell’ Atalanta durano per 89 minuti, tenuti in vita da un gran gol di Pasalic e da una prestazione generosa anche nel momento in cui le energie vengono meno. Il risveglio è brusco, spietato, si consuma nell’arco di appena tre minuti: più precisamente tra il 90° e il 93°, quando, cioè, l’accoppiata Marquinhos – Choupo-Moting (non certo gli uomini più attesi alla vigilia) ribalta una vittoria che sembrava ormai alla portata dei nerazzurri. La Dea si ferma quindi a un passo dalla consacrazione: rimarrà l’orgoglio di una stagione straordinaria, che verrà ricordata a lungo a Bergamo e provincia. Alla fase successiva, però, va il Paris Saint Germain.
La gara si infiamma, e nel secondo tempo numerosi protagonisti lasciano il terreno di gioco per stanchezza e acciacchi assortiti. Al 58°, l’ Atalanta si divora il gol che forse sarebbe valso la qualificazione: Hateboer fa sponda di testa, Djimsiti è smarcato ma la sua conclusione termina di poco a lato. È l’ultimo, vero acuto dei nerazzurri, perché l’ingresso in campo di Mbappè stravolge l’inerzia del match indirizzandola in favore del Paris Saint Germain. I bergamaschi non ne hanno più, provano stoicamente a resistere ma proprio sul fotofinish arriva la beffa: al 90° Marquinhos pareggia sfruttando una svirgolata di Neymar. In pieno recupero, Choupo-Moting firma anche il sorpasso: Mbappè brucia tutti sulla sinistra, mette la sfera in mezzo e il camerunense non deve far altro che spingerla dentro. Il PSG timbra il biglietto per le semifinali, mandando a casa la più bella rivelazione del torneo.