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Massimo è sempre gladiatore, colpi di Coda per il Lecce

Massimo Coda con il Lecce vuole raggiungere i cento gol in Serie B. Il bomber sembra essere davvero il classico attaccante di categoria, adatto per raggiungere i sogni di gloria. Ieri ha trascinato i suoi alla vittoria contro il Cosenza, nonostante le tante assenze dei giallorossi.

Massimo Coda del Lecce è sempre una sicurezza – Foto La Presse

Il Lecce si aggrappa ai gol di Massimo Coda. Il bomber salentino è l’uomo di maggior pregnanza lì davanti con i giallorossi che vogliono tornare nella massima serie. Un obiettivo mancato nella scorsa stagione con Eugenio Corini, quasi quando sembrava tutto pronto. Con un buon distacco di punti, il Lecce è prima crollato nel finale di stagione nella fase regolare del campionato. Ai playoff poi ha dimostrato che la forma era definitivamente svanita, uscendo contro il Venezia anche a causa del rigore fallito dall’ex capitano Marco Mancosu.

Il passato è ormai andato, la nuova coppia del mercato formata da Stefano Trinchera – ex Cosenza – e Pantaleo Corvino ha cercato di costruire un gruppo più omogeneo. Con una certezza lì davanti come Massimo Coda, elemento sempre di grande affidamento e pronto per raggiungere ormai i cento gol in cadetteria. Un traguardo che sarebbe meritatissimo per un attaccante sempre bravo a vedere la porta e a trascinare i suoi compagni. Dopo tanto peregrinare, Lecce sembra essere la meta ideale per raggiungere gli ultimi obiettivi da calciatore.

La presenza fissa in area

Il bomber giallorosso vuole portare i pugliesi in A – Foto La Presse

Per Massimo Coda l’avventura di Lecce vorrà proseguire con sogni di gloria. Eppure in cadetteria è arrivato tardi, dopo aver girato in lungo e in largo in Serie C, nonché in Slovenia con il Nova Gorica, che era diventato una succursale italiana del Parma.

Squadra con la quale ha esordito in Serie A nel 2014-15, in un torneo che portò poi al fallimento i ducali, mentre in campo l’attaccante raggiunse le 18 presenze, due reti e anche un buon feeling in campo con Antonio Cassano.

Ripartendo dalla Salernitana, ha scoperto di avere una sorta di passione proprio per la cadetteria, ricambiata dall’affetto dei tifosi. Prima 17 gol in 42 gare, poi altri 16 in 40 partite: medie di tutto rispetto con i campani, che gli sono valse la chiamata del Benevento.

Il ritorno in Serie A è stato traumatico, 4 gol in 24 match e la sensazione di un’occasione sprecato, anche se l’anno seguente in B è stato l’unico giallorosso a salvarsi o quasi con 22 gol in 36 presenze. Nel 2019-20 solo 7 marcature e il passaggio a Lecce.

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Dove è stato accolto eccezionalmente, il titolo da capocannoniere della scorsa stagione è arrivato con 22 reti in 38 partite, nonché la voglia di puntare sempre in alto. E con un erede alle spalle come Pablo Rodriguez che dovrebbe prendere esempio in ogni allenamento e in gara.

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Massimo Maneggio