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Ultima partita decisiva: la Juventus deve ritrovare la tensione

L’ultima partita non è mai la più felice per la Juventus in campo. Nelle precedenti cinque stagioni, arrivò a campionato già vinto. Ora, invece, è decisiva.

La Juventus e l’ultima partita hanno un rapporto strano negli ultimi anni. Quasi come se fosse una sorta di fastidio, un impiccio da levar via al più presto. In effetti, guardando le statistiche non c’è da stare allegri, perché negli ultimi cinque anni il team bianconero ha chiuso il campionato con una vittoria solo per due volte. Sette punti in cinque stagioni, cammino grosso modo simile se lo sommiamo per il decennio degli Anni 10.

Che fu però pieno di gioie prima, con scudetti arrivati sempre prima dell’ultima partita, con la consequenziale passerella con i tifosi alla Stadium oppure una trasferta da archiviare quanto prima.

Quella contro il Bologna, invece, sarà una sfida decisiva per le sorti del campionato. Nonché per il futuro stesso di dirigenti, allenatori e calciatori. Mai era successo prima in casa Juventus che l’ultima partita diventi un crocevia importante per tutti. Sarà l’ultima partita per Andrea Pirlo da allenatore della Juventus, lo sarà anche per Gigi Buffon come portiere, la sua attività calcifera proseguirà al di là di Torino. Potrebbe essere salutato Cristiano Ronaldo, il fronte dei tifosi sta aumentando in favore dell’addio. Non è una città per superstar Torino…

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Vincere e poi sperare

Moise Kean primo millennial in gol nell’ultima partita Bologna-Juventus del 2017 – Getty Images

La partita finale è quindi il cruccio juventino. Analizzando le ultime stagioni, partiamo dal 2015-16, a scudetto vinto la chiusura a Verona fu con una sconfitta per 2-1. Negli scaligeri salutava Luca Toni, la Juventus invece aveva altro per la testa.

L’anno seguente, la trasferta di Bologna segnò un record assoluto. Il primo gol di un millennial, ovvero Moise Kean che entrò a gara in corso e nei minuti di recupero segnò di testa. Vinse in rimonta la Juve 2-1, difesa in porta da Audero all’unica presenza stagionale, in un’annata che regalò soddisfazioni in Italia e rimpianti in Europa.

Altro giro, altra giostra, l’anno seguente ci fu il… primo addio di Gigi Buffon nella vittoria contro il Verona, 2-1 stavolta davanti al pubblico casalingo. Buffon poi fu come Schumacher, ritornò sui suoi passi, mentre Lichtsteiner andò via ma senza troppi clamori e – anzi – sbagliò un calcio di rigore. In quel match ci fu l’ultimo gol in Serie A per Alessio Cerci, che trafisse Pinsoglio.

2018-19 è l’anno di Samp-Juve, 2-0 senza problemi per i liguri, maturato nella ripresa. La scorsa annata, invece, si registra il 3-1 della Roma a Torino, con il saluto finale all’arbitro Rocchi.

I tifosi bianconero, però, sono legati a quanto accadde nell’ultima sfida del 2012: l’addio di Alex Del Piero, in un Juventus-Atalanta dove il pubblico ignorò la gara per salutare il suo capitano.

Published by
Massimo Maneggio