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La Croazia ci ripensa: torna come big agli europei?

La Croazia è una nazionale da cantiere aperto. Un po’ difficile aspettare l’exploit dei mondiali russi, c’è da guadagnarsi la pagnotta e la credibilità agli Europei.

Il ciclo di una squadra passa per varie tappe. Anche per quelle che sembrano più felici, destinate poi a scomparire. Il massimale della Croazia fu raggiunto con la finale del mondiale russo, battuta 4-2 dalla Francia, partendo comunque come sfavorita. Arrivare lì, comunque, fu qualcosa di straordinario, era la nazionale dei Mandzukic e dei Srna, che aveva fatto meglio addirittura di quella dei Suker, dei Stanic e Prosinecki, che arrivò terza al mondiale del 1998.

Epoche passate, il calcio poi cancella tutto abbastanza velocemente. La Croazia è dovuta ripartire con annesse difficoltà, un gruppo da dover ricompattare e l’esigenza anche di lanciare qualche giovane. Affiancandolo a qualche esperto, perché comunque il centrocampo è quello compatto di sempre, un mix di potenza, precisione e capacità balistiche che non tutti possono vantare. Qualcuno ha giocato di più, qualcuno di meno, ma per la nazionale l’importante è arrivare alla competizione europea con la voglia di stupire nuovamente.

La squadra a scacchi è arrivata all’appuntamento con l’ansia di chi doveva dimostrare il suo blasone, segnando anche il giusto con il suo top scorer: è stato Petkovic, una specie di meteora in Italia, ora forse pronta per altri palcoscenici.

La nazionale croata come rivelazione?

Ivan Perisic è un jolly anche per la sua Croazia – Getty Images

La Croazia è inserita nel Girone D, un gruppo né troppo facile ma nemmeno impossibile. Con la possibilità di qualificazione allargata anche alle migliori terze, il passaggio agli ottavi è quasi scontato, a meno di tonfi clamorosi.

L’unico avversario superiore è l’Inghilterra, squadra in divenire e formata da una nuova generazione più solida. Contro Repubblica Ceca e Scozia, invece, parte decisamente favorita la squadra di Modric.

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Che sarà il faro di questa squadra, l’elemento cui aggrapparsi quando le cose non andranno bene. L’ex pallone d’oro è ormai al suo ultimo grande appuntamento, ci è arrivato con la consapevolezza di chi non ha nulla da perdere. A 36 anni, infatti, viaggia su un’emotività quasi da pace dei sensi, perciò può essere ancora l’uomo in più.

Facente parte di un centrocampo tra i più forti, che registra altri elementi interessanti. Brozovic, Kovacic e Pasalic sono tutti elementi che in mezzo possono decidere una partita con una giocata. Epic Brozo ha raggiunto una grande maturità con Conte, Kovacic è l’elemento più completo, mentre Pasalic ha avuto anche qualche riposo in più con l’Atalanta negli ultimi tempi.

E non dimentichiamo Perisic, che a San Siro ormai è stato utilizzato sulla sinistra a tutta fascia. Un’altra variante tattica interessante, da ben alternare con Ante Rebic. Per lui è la competizione della consacrazione: o farà grandi prestazioni o rimarrà uno dei tanti.

Published by
Massimo Maneggio