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Cambiasso, compleanno con amore: gli interisti non dimenticano

Il compleanno del Cuchu, l’eroe del triplete Esteban Cambiasso è sempre festeggiato con gioia dai tifosi nerazzurri. Una ricorrenza speciale per un eroe… normale.

Compleanno per Esteban Cambiasso, sempre nel cuore dell’Inter – Getty Images

Nella vita c’è chi vorrebbe essere Esteban Cambiasso. Ovvero un eroe di grandi imprese sportive (come il famigerato triplete) e mantenere sempre quell’aria tranquilla e mansueta da ottimo vicino di casa. Il compleanno del Cuchu, il numero 42 per le statistiche, è l’occasione per i tifosi dell’Inter di celebrare anche sui social uno dei pilastri della formazione di Josè Mourinho.

Che per l’Inter si spese per ben dieci anni, diventando l’eroe del triplete come nel 2010, ma anche un ottimo mediano pronto a sacrificarsi quando le cose non andavano benissimo. E, se da una parte ci fu la gloria nella sua prima parte di carriera interista, dall’altra la consapevolezza che il ciclo era finito e i vari allenatori in seguito non seppero dare una raddrizzata alla barca.

Per Il Cuchu, però, nessun rimpianto, sa di essere nel cuore dei tifosi e vivrà un compleanno felice e spensierato. Pensando ai suoi compiti da opinionista e alla sua passione mica tanto segreta, ovvero il padel. È stato uno dei primi sportivi a interessarsi all’argomento, ore e ore di allenamento lo rendono un tennista particolarmente provetto.

L’argentino più europeo che ci sia

Uno dei rari gol del Cuchu, il 28 novembre 2010 contro il Parma – Getty Images

In effetti, pensare ad Esteban Cambiasso come un argentino sembra quasi un paradosso. Il Cuchu è stato, infatti, per caratteristiche tecniche un giocatore della vecchia scuola europea. Legnate in mezzo al campo, ma anche tagli e ricami efficaci, come un buon mediano sempre pronto a dare la mano al compagno in difficoltà.

In quell’Inter divenne l’eroe del triplete insieme ai suoi compagni proprio per la capacità di spendersi in mezzo al campo, dando sempre esempi di sacrificio nei campi di tutta Europa. Proprio lui che era stato praticamente preso da giovanissimo dal Real Madrid, con il quale esordì nelle formazioni giovanili prima di un tour argentino, con tre stagioni all’Indipendiente e una al River Plate, quando in casa nerazzurra si consumava il dramma del 5 maggio.

Poi due annate al Real Madrid e l’approdo nell’estate del 2004 all’Inter, sembrava uno dei tanti sbarcati a Milano come era in voga in quegli anni. Ma Esteban Cambiasso, che all’epoca aveva anche i capelli biondi, dava già sostanza in mezzo al campo, lo sapevano bene dalle sue parti, con l’esordio nella nazionale argentina avvenuto nel 2000, per un totale di 52 presenze e cinque reti.

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Il rimpianto è di non aver vinto un mondiale, ma è un rimpianto di tanti. Che non inficia i festeggiamenti del suo compleanno, riversato di buoni propositi, di passioni per il padel e dell’amore dei tifosi.

Published by
Massimo Maneggio