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Inter e Lazio di nuovo contro: quella volta che il match finì in Parlamento

Nel 2010 il match fra Inter e Lazio fece discutere e fu chiesta una interrogazione in Parlamento. La Roma era in corsa per lo scudetto contro i nerazzurri, e i tifosi laziali esposero striscioni per indurre la squadra a “non sforzarsi troppo”.

Inter e Lazio di nuovo contro, in un match che nel 2010 fece discutere e fu oggetto di una richiesta per una interrogazione in Parlamento. Era il 2 Maggio, e i nerazzurri di Mourinho erano in corsa per lo scudetto contro la Roma. Andarono a bersaglio Samuel e Thiago Motta, in un clima surreale. La tifoseria biancoceleste, da sempre amica di quella dell’Inter, iniziò a sostenere gli avversari, per fare un dispetto ai romanisti che poi persero il campionato di un soffio. Migliaia di supporter iniziano a bersagliare di insulti Lotito, e durante il match prendono addirittura di mira il loro portiere Muslera, autore di una serie di interventi miracolosi in un match che diventa surreale.

Quel successo consentì a Mourinho di vincere lo scudetto, contro la Roma di Ranieri che fu in vantaggio in alcuni frangenti del campionato, ma che rimase scottata da un incontro ancora oggi molto discusso. Il tecnico ex giallorosso in conferenza stampa accusò i biancocelesti di “essersi scansati” e lo striscione con scritto “Oh noooo”, era il messaggio di una tifoseria che avrebbe addirittura preferito perdere la gara pur di fare un torno ai concittadini di fede romanista. Era una match che poteva ricalcare quello del 5 Maggio di 7 anni prima, che spianò la strada al famoso scudetto vinto dalla Juventus. Non andò però nello stesso modo, e Kolarov svelò poi un curioso aneddoto. “Una cosa del genere non mi era mai capitata. Erano quasi 56 mila, praticamente tutti a sostenere loro”, disse l’esterno ora all’Inter.

“Mugugnavano quando toccavamo la palla noi e battevano le mani alle loro giocate. Esultarono ai loro gol, una roba assurda, ma resta ancora nella mia mente quel coro in cui ci cantavano che se avessimo vinto ci avrebbero menato. Non ho mai capito come si fa a preferire la vittoria degli avversari rispetto a quella della propria squadra. Tutto superò ogni limite, non era più calcio, ma una malattia. Tutto andò oltre la rivalità, il buon senso e l’intelligenza”. Quella partita finì addirittura in Parlamento.

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Inter e Lazio, dal campo al Parlamento: domani le due squadre saranno di nuovo avversarie

Luis Alberto in Lazio-Inter (Getty Images)

Inter e Lazio fecero discutere, più per il comportamento dei tifosi che per l’atteggiamento delle squadre in campo. Si parlò di minacce ricevute dai biancocelesti, di pressioni per non vincere il match danneggiando di fatto la Roma. Quella gara finì tra i banchi del Parlamento e fu oggetto di richiesta di una interrogazione per verificare la regolarità dell’incontro. Un vero e proprio caso politico. Gasparri dichiarò che l’Inter avrebbe anche vinto lo scudetto ma sarebbe stato sempre macchiato da una partita vergognosa. “Quello che è accaduto a Roma – aggiunse invece il portavoce di Forza Italia Capezzone –  è uno spot contro il calcio e lo sport, contro i principi della lealtà sportiva. La Lazio dovrebbe dare spiegazioni”. 

Cicchitto parlò di campionato falsato, e da ogni parte politica arrivarono critiche pesanti. “Chiediamo al presidente del consiglio, se questa situazione non alteri la regolarità del campionato italiano” dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Raffaele Ranucci, preannunciando un’interrogazione parlamentare che era basata sulla mancata contemporaneità delle partite fra le squadre che si giocavano il tricolore. Ci fu chi chiese di rigiocare il match, e chi addirittura, come Gavino Angius, propose di valutare l’eventuale retrocessione della Lazio.

Forse troppo, ma le polemiche andarono avanti a lungo. La questione non determinò scossoni, ma la Lega decise da quel momento di far giocare le partite delicate in contemporanea. Inter e Lazio si ritroveranno nuovamente domani in un match che per i nerazzurri vale molto in chiave scudetto, ma che i biancocelesti devono vincere per cercare un posto Champions.

 

 

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Francesco P