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Calcio

Prandelli lascia la Fiorentina: il calcio, i successi le tragedie

Cesare Prandelli ha rassegnato le sue dimissioni da tecnico della Fiorentina. Una carriera tra grandi emozioni e inconsolabili tragedie.

Cesare Prandelli non ha resistito. Alla fine ha lasciato la Fiorentina. Aveva parlato di un calcio che non riconosceva più di un malessere che gli prendeva l’anima, di qualcosa che non riconosceva come fonte di passione ed entusiasmo. Cesare Prandelli alla fine no ha retto, ha mollato tutto, quasi scusandosi con i tifosi e la squadra. Un uomo buono, forse d’altri tempi, professionista composto e mai inopportuno. Uomini che non reggono forse più la velocità e la pochezza degli ultimi tempi.

La sua carriera era iniziata tra mille entusiasmi. Il Verona, il Parma, esperienze contraddistinte dal bel gioco e dai risultati inattesi. Prandelli piaceva e creava entusiasmo. Quel suo fare, tanto rassicurante, e quella voglia di vivere di calcio. L’ormai ex tecnico della Fiorentina, arriva ad un certo punto della sua carriera a Roma, sulla cresta dell’onda. I Sensi scelgono lui per un nuovo progetto tecnico. L’entusiasmo è a mille, ma qualcosa, tragicamente, va storto. Sua moglie, è malata di cancro, e lui, dopo soli due mesi, lascia tutto, non se la sente di continuare, vuole starle accanto.

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Prandelli lascia la Fiorentina: il sogno azzurro ed il ritorno tra mille difficoltà

Fonseca Prandelli (GettyImages)

Gli anni della ripresa sono difficili, sua moglie non c’è più e la voglia di tornare in campo, non arriva subito. La Nazionale lo chiama e lui risponde. Arriva agli Europei del 2012 con l’idea di non sfigurare. Balotelli, Cassano, la sua è la nazionale delle scommesse vinte. Arriva in finale, fermato dall’imbattibile Spagna di quegli anni. Il ricordo di quella nazionale, forse la migliore post Germania 2006, resterà uno dei più belli della sua carriera. Altre panchine, poi, pochi mesi fa, la Fiorentina, per sostituire l’esonerato Beppe Iachini.

Con i viola le cose non vanno bene dall’inizio. I risultati non arrivano malgrado una rosa di tutto rispetto. Qualcosa non funziona, il tecnico ad un certo punto appare demotivato, parla di qualcosa che non va, non riconosce più questo calcio, parla di malessere. La lettera, quella scritta per i tifosi, dopo aver presentato le sue dimissioni da tecnico della Fiorentina, dice proprio questo, sentirsi inappropriato, quel senso di smarrimento, qualcosa che non è più come la ricordava e come l’ha sempre vissuta. L’addio, triste e sincero di un gentiluomo del calcio moderno.

Published by
Paolo Marsico