Lazio nel caos, Bielsa non arriverà: furia Lotito

Bielsa declina l’offerta della Lazio, adesso sulla panchina biancoceleste tornerà Simone Inzaghi

Alla fine Bielsa ha detto no alla Lazio. Dopo avere raggiunto da tempo l’accordo con il club di Lotito per un triennale da 2,8 milioni di euro a stagione, l’ex tecnico della nazionale argentina ha deciso di declinare la proposta biancoceleste facendo sprofondare il club capitolino nel caos.

Il ‘Loco’ era atteso sabato per dirigere il primo allenamento dopo che la squadra ha già cominciato il ritiro estivo. Dopo un lungo tira e molla, Bielsa aveva giustificato il ritardo con l’obbligo di dovere espletare alcune pratiche burocratiche prima di approdare a Roma. In realtà l’allenatore argentino stava attendendo gli sviluppi sulla querelle per la scelta del nuovo allenatore dell’Argentina dopo essere entrato nel novero dei papabili per dirigere la Seleccion.

La decisione, comunicata dall’allenatore poche ore fa, ha mandato su tutte le furie Claudio Lotito che ha deciso di adire le vie legali per tutelare l’immagine della sua società, gravemente lesa dopo il comportamento contraddittorio di Bielsa. Ci sarebbero state anche alcune incomprensioni relative al mercato. Il ‘Loco’ avrebbe preteso in sede di trattativa di volere dirigere il mercato biancoceleste non fidandosi delle rassicurazioni del numero uno laziale. Il tecnico si è servito di una lettera per comunicare alla Lazio la propria irrevocabile decisione di declinare l’offerta di Lotito.

Dopo il no di Bielsa, torna Inzaghi sulla panchina

Il numero uno della Lazio ha richiamato in fretta e furia Simone Inzaghi, l’allenatore dello scorso finale di stagione. Inzaghi stava per diventare il nuovo allenatore della Salernitana, ma il caos generato dal dietrofront di Bielsa ha stravolto interamente tutti i piani di Lotito. Gli ultimi sviluppi hanno fatto infuriare i tifosi biancocelesti che hanno preso d’assalto i social network per tornare a contestare il presidente. Già pochi giorni fa, la Lazio era stata al centro di una querelle che aveva riguardato Felipe Anderson, il giocatore più rappresentativo che non si è presentato all’allenamento adducendo come scusa la propria volontà di rispondere alla convocazione della nazionale olimpica verdeoro.

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