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Calcio

Conceição e il debutto di Chico in Champions: un’altra storia padre e figlio

Sergio Conceição ha concesso la gioia del debutto al figlio Chico, che in Champions regala un altro pezzo di storia fra padre e figlio. Sono tanti i casi, spesso difficili da gestire dagli allenatori. 

Sergio Conceição e Chico, un’altra storia fra padre e figlio sbocciata ieri in Champions. L’allenatore del Porto ha regalato la gioia del debutto a Francisco, che ricorderà la gara con la Juventus a lungo. Una emozione immensa per l’ex calciatore dell’Inter ora tecnico dei lusitani, che 4 giorni prima in campionato pianse dopo aver mandato in campo un giocatore con cui condivide un legame particolare. Sotto di 2 reti, Conceição regala la gioia del debutto a Chico, e il Boavista inizia a soffrire la pressione degli avversari. Il Porto accorcia prima le distanze e poi trova il gol del pari. Resta il tempo per tentare l’impresa, solo sfiorata nel derby cittadino.

Chico infatti raccoglie una respinta corta del portiere al minuto numero 88 e scaraventa la palla in rete. E’ una gioia immensa e padre e figlio corrono l’uno incontro all’altro per abbracciarsi. Incontenibile la felicità del tecnico che piange dalla gioia. L’esultanza però è interrotta dalla Var che cancella la rete ma non un momento indelebile per la famiglia Conceição. Ieri il nuovo debutto in Champions League senza sussulti. Una curiosità: Fransisco non è l’unico figlio di Sergio Conceição a militare nel porto. C’è anche Rodrigo, terzino destro della squadra B che potrebbe ben presto rientrare nei piani del tecnico e scendere in campo al Dragão.

Il calcio è però pieno di aneddoti e storie fra padri e figli. Emblematica quella di Stefano Sorrentino. Chiusa la sua parentesi nel calcio che conta, ha deciso di regalarsi la gioia di condividere l’ultima esperienza con una persona a lui cara. Prima dello stop dei campionati, l’ex numero uno del Palermo decise di ripartire dalla Seconda Categoria. Sulla panchina del Cervo, club ligure, c’è Roberto Sorrentino, papà e anche allenatore del portiere che condivide con lui un’avventura speciale.

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Padre e figlio, non solo “i Conceição”: l’occasione della vita di De Rossi e la magia dei “Rivaldo” e dei “Maldini”

Cesare e Paolo Maldini, nell’esperienza condivisa in nazionale (Getty Images)

Dici De Rossi nel calcio italiano e tutti pensano a Daniele, campione del mondo con l’Italia e simbolo della Roma. Alberto però, papà del centrocampista, ha fatto la storia delle giovanili giallorosse, fra talenti sfornati e successi incredibili. Il club capitolino più volte ha provato a convincerlo al salto in prima squadra, senza riuscirci mai. “La Roma avrei potuta allenarla tante volte – disse in una recente intervista – e sarebbe bastata solo una risposta affermativa. Non lo ho mai fatto, e ho rinunciato ad una grande occasione, ma sarebbe stato impossibile allenare mio figlio”. Una carriera condizionata quella del tecnico delle giovanili giallorosse, come quella di un illustre collega.

Capitò la stessa cosa infatti alla famiglia Cruyff. Il genio olandese volle accanto il figlio Jordi nell’avventura catalana, ma le carriere di entrambi da quel momento non presero la strada giusta. Diversa è invece la storia di Andrea Mandorlini e del suo ritorno al Padova. Nei biancorossi milita il figlio Matteo, che a 33 anni torna a prendere ordini da suo padre, questa volta in campo. Ancora più affascinante fu l’avventura condivida da Cesare e Paolo Maldini in nazionale e al Milan. Una storia incredibile in una dinastia che non conosce fine. La favola più commovente fra padre e figlio riguarda però Rivaldo e Rivaldinho, che in una gara di seconda divisione brasiliana segnarono entrambi. Un 3-1 nato dal gol del figlio e chiuso dal dischetto da un papà che ha fatto battere i cuori dei tifosi europei.

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Francesco P