A testa alta per la salvezza: è finita l’era del catenaccio?

Una salvezza a testa alta, perché la permanenza in Serie A non deve essere sempre una sofferenza. Ma in basso ci saranno squadre in grado di proporre un gioco costruttivo?

Pavoletti e Castrovilli - Getty Images
A testa alta per non giocare per la salvezza, nel caso di Cagliari e Fiorentina – Getty Images

Il dubbio guardando alla fascia bassa del campionato rimane e rimarrà anche per un bel pezzo. Conquistare la salvezza soffrendo o proponendo bel gioco? Sicuramente tutti propendono per la seconda scelta, ma a fare tutto questo ci sarà comunque tanto olio di gomito. E tanta perseveranza sia dei tecnici, nonché dei presidenti che dovranno resistere agli umori della piazza.

Fare così un campionato a testa alta è intanto l’obiettivo primario, perché mantenere la categoria con una salvezza brillante sarebbe la missione per cui tutti firmerebbero sin da ora. Più che altro, anche per una questione di numerica, qualcuna soffrirà e qualcun’altra andrà a conquistare la salvezza con il fiatone con ogni probabilità.

Per una media punti che, a ben guardare, potrebbe essere la più bassa di sempre: con l’appiattimento del talento, il più delle volte, fioccheranno i pareggi. Non è un caso che, quando la lotta salvezza non offre tante vittorie, si cammina a testa alta poche volte. Un paragone possiamo usarlo con il Crotone del 2016-17: si salvò con un’impresa sensazionale, ma sino a marzo avrebbe meritato senza dubbio la retrocessione guardando i freddi e algidi numeri.

Chi giocherà per la vittoria?

Keità contro Terzi - Getty Images
Il gioco e i gol per salvarsi, una nuova ricetta per la Serie A – Getty Images

È un po’ un grande quesito italiano, stare a testa alta chiudendosi in difesa oppure attaccando e incassando? Un po’ anche in base agli organici, i tecnici valuteranno ma sicuramente contro le grandi, mai come quest’anno, i piccoli team torneranno con le sane e vecchie regole all’italiana.

Un tecnico come Fabrizio Castori ricorrerà al catenaccio? Aurelio Andreazzoli quanto potrà lanciare il bel gioco dell’Empoli nei periodi invernali e nei campi duri il marmo? Tanti i quesiti, soprattutto perché la Serie A è un po’ un calderone sempre infuocato, la zona salvezza non ne è da meno.

Nel massimo campionato, per altro, la novità del calendario asimmetrico è vista più come un fastidio che come una grande marcia di equilibrio. Alcune trasferte in periodi ravvicinati non lasciano il sorriso, per chi lotta per un punto anche un lungo viaggio potrebbe cambiare l’oscilloscopio della prestazione in campo.

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Così, attendiamo le prime gare del campionato per capire quante squadre in lotta salvezza giocheranno a testa alta e senza temere il futuro. Curiosità per il Venezia, pieno di stranieri ma anche di una sana sfrontatezza sportiva. Occhio all’Empoli per la costruzione di Andreazzoli, a una possibile rinascita di Thiago Motta con lo Spezia. Ma anche a chi poi sarà risucchiato man mano dal torneo, qualche grande delusa arriverà sempre a dicembre con il fiato corto.

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