Totti si confessa a Canale 5: ‘A giugno dovrei smettere, ma non farò mai l’allenatore’

Ecco l’intervista di Totti nel quale si parla del suo immediato futuro alla Roma e del suo rapporto con l’allenatore Spalletti.

Francesco Totti, il capitano e condottiero della Roma, ha rilasciato una intervista a Canale 5 nella quale si è confessato a cuore aperto, parlando del suo immediato futuro ma anche della sua vita privata. Nell’intervista trapela l’amarezza per lo scarso impiego riservatogli da Spalletti in questa stagione, nonostante abbia dimostrato di sapere ancora trovare la via del gol: ‘Se Spalletti mi fa entrare per 5 minuti, evidentemente è perchè gli servo solo per 5 minuti, un giocatore non può di certo risolvere una partita in cosi poco tempo’. Poi ha rivolto a distanza una domanda in diretta al tecnico Spalletti, che scatenerà sicuramente polemiche: ‘Vorrei fare una domanda al mister, ma perchè lei chiede sempre il mio rinnovo contrattuale e poi non mi fa giocare. Se non gioco che firmo a fare ?

L’intento di Totti non è di certo polemico, infatti poi ha proferito parole di stime per il tecnico di Certaldo: ‘Per me Spalletti è un allenatore fortissimo, spero che possa essere l’allenatore della Roma anche in futuro, lui è quello che serve per fare vincere questa squadra. Lui conosce bene l’ambiente della Roma e poi io sono ormai a fine carriera’.
Al giornalista che gli chiedeva se per lui era pronta una carriera di allenatore, lui ha risposto lapidario: ‘Mai farò l’allenatore, i giocatori sono una massa di paraculi e io non sarò mai solo contro trenta’.

Giocare a calcio rimane per lui una inguaribile passione che non tramonterà mai: ‘Mi diverto tutti i giorni, il pensiero di spogliarmi, andare in campo, correre è la mia vita. E ancora mi diverto, se vado al campo che non mi va sono il primo ad alzare il braccio’.

Sull’immediato futuro in giallorosso c’è ancora un’incertezza che verrà dissipata solo a fine stagione: ‘Vediamo a fine anno cosa succederà. A giugno mi scade il contratto e dovrei smettere. Ma so già quello che voglio fare e che farò. Non dirò mai a mio figlio di fare quello che ho fatto io. Se facesse il calciatore e lo cercasse la Juventus gli consiglierei di accettare.

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