Spal e Marino, idillio finito?

La Spal è in crisi, il colpevole è Pasquale Marino? La piazza rumoreggia, ma il tecnico ha sempre dimostrato di poter uscire alla distanza.

In questa Serie B la Spal sta svolgendo un ruolo da sparring partner. Mai pienamente nel novero delle prime, si è sempre prodigata verso la zona playoff. Gli strascichi del finale disastroso di Gigi Di Biagio si sono fatti sentire molto più del dovuto, la Spal era a fine ciclo dopo la grande cavalcata condotta da Leonardo Semplici. A Pasquale Marino, tecnico fra i più esperti della Serie B, è stata affidata una squadra che poteva far bene ma che sicuramente non era da promozione diretta, considerando il valore del Monza e del Lecce, così come la qualità poi emersa dall’Empoli.

Ma alcune scelte in sede di mercato sono state discutibili già da inizio anno. Sebastiano Esposito doveva, anche grazie al fratello Salvatore, diventare il punto di forza in attacco dei biancoblu, ma non era stato considerato un piccolo dettaglio. In rosa c’era già gente come Paloschi e Floccari, difficilmente in attacco si sarebbero mossi dei posti liberi. Così come la difesa ha avuto spesso delle crisi, dovute a fattori extra campo (l’assenza di Berisha in porta) e a giocatori che appaiono inadeguati anche in cadetteria come Tomovic. E ora si fa la conta degli assenti così come di chi non ha reso sino in fondo, qualche arrivo a gennaio non ha modificato sicuramente lo status delle cose.

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Cosa può fare Marino?

Spal-Reggina twitter
La pesante sconfitta della Spal contro la Reggina non è stata digerita (foto Twitter)

Infatti, il tecnico è stato tra i meno colpevoli dell’andamento un po’ ondivago della Spal. Ma la miccia è esplosa praticamente dopo due sconfitte interne, l’1-3 contro il Pordenone e l’1-4 contro la Reggina. Ma in quest’ultimo caso, l’espulsione alquanto dubbia di Mora dopo otto minuti ha permesso i calabresi di lanciarsi in campo aperto.

Forse è dimenticato il gioco della Spal che, soprattutto nel girone d’andata, ha saputo farsi valere, rilanciando Di Francesco e Valoti, nonché mettendo in difficoltà un po’ tutte le grandi. Così come l’1-1 contro l’Empoli di due settimane fa non è da sottovalutare, sintomo e segnale di una squadra che sa comunque farsi valere, nonché soffrire come nel pari a reti bianche contro la Salernitana. Nello 0-0 finale, però, il rigore sbagliato dai campani avrebbe potuto inguaiare gli spallini.

La trasferta di Pescara, però, è il banco di prova definitivo. Contro gli abruzzesi, penultimi in classifica, la Spal deve tornare necessariamente a vincere, per non avere qualche scossone. I due allenamenti fatti a porte chiuse indicano la necessità anche di fare quadrato e di trovare la soluzione internamente.

Il toto panchina può iniziare, ma non è facile trovare un tecnico adatto a marzo che possa poi rimettere in piedi la barca. E la mossa della scorsa stagione, può essere un fulgido esempio.

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