Lykogiannis fedele al Cagliari: sardi… con tiri mancini

Il Cagliari non può fare a meno di Lykogiannis … e viceversa. Il greco è una pedina preziosa nella squadra sarda, che può essere ancora decisivo in campionato.

Lykogiannis - foto LaPresse
Lykogiannis elemento sempre prezioso nel Cagliari – foto LaPresse

Il greco che sta bene in Sardegna. La storia di Charalampos Lykogiannis a Cagliari prosegue e proseguirà senza intoppi, perché il terzino è un elemento prezioso della squadra rossoblù. In ogni stagione c’è sempre da soffrire e lottare per la salvezza, ormai i giocatori del Cagliari si stanno abituando a partire con grandi propositi e poi calare in campionato.

Rimanendo così a lottare per i bassi fondi e ritrovandosi in mano con poche certezze. Una fra queste è proprio il greco Lykogiannis, che sembra sempre sul punto di lasciare l’isola, ma poi rimane per la gioia di tutti. In effetti sostituirlo porterebbe dei grattacapi, attualmente a certe cifre contenute non si può trovare di meglio e il greco è un elemento che piace ai tifosi del Cagliari.

Legato all’ambiente, in Sardegna il greco è un elemento prezioso, utile nelle due fasi e soprattutto letale quando c’è da battere un calcio di punizione. Ha un sinistro importante ed è un’arma che il Cagliari potrebbe sfruttare di più usufruendo di qualche torre più dinamica in mezzo all’area di rigore.

Un elemento quasi insostituibile

Lykoggianis tira - foto LaPresse
Il greco in azione sulla zona sinistra del campo – foto LaPresse

In ogni annata il greco sa essere protagonista. Questa stagione non era iniziata proprio con il vento in poppa, Leonardo Semplici in tre gare gli aveva concesso una mezzora scarsa di gioco. L’esonero del tecnico ha poi di fatto rimesso le carte in tavola, anche se sulla sinistra il prestito di Dalbert aveva praticamente chiuso o quasi i giochi sulla fascia sinistra.

Lykoggianis però non ha mollato, riuscendo a ritagliarsi uno spazio concreto già con il brasiliano in campo e sostituendolo dal momento dell’infortunio. Walter Mazzarri ha avuto sin da subito fiducia nelle qualità del greco, molto più bravo nell’attaccare a tutta fascia che non a difendere da terzino stretto.

In questo sta lavorando (gli errori contro il Sassuolo devono servire da lezione), ben sapendo come per doti atletiche possa ricoprire più ruoli e avere più compiti di copertura. Il 4-4-2 anomalo di Mazzarri lo ha collocato in una posizione non tanto offensiva, ma il greco riesce comunque a ritagliarsi uno spazio nel vivo del gioco.

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Lo scorso anno fu praticamente decisivo per la salvezza dei rossoblù. 31 presenze e 4 reti per lui, alcune furono importanti come quelle contro la Roma e il Benevento, che portarono punti decisamente pesanti alla causa. Proprio per questo, guai a sottovalutare il suo piede sui piazzati: a volte basta un gran tocco per decidere una partita. I piedi buoni, si sa, è meglio averli dalla propria parte che non contro.

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