Mario Goetze, il figliol prodigo torna a casa

La parabola del figliol prodigo. O “ritorno al futuro”, se volete. Mario Goetze torna al Borussia Dortmund, squadra in cui si consacrò a livello internazionale. Lo fa dopo una parentesi al chiaroscuro al Bayern Monaco durata tre anni, e caratterizzata più da ombre che da luci.

Una storia davvero strana, quella di Mario Goetze. Classe ’92, è cresciuto calcisticamente nel Borussia Dortmund, dove, fin da giovanissimo, si è segnalato come uno fra i talenti più cristallini della sua generazione.

Nel 2012, a 20 anni neanche compiuti, fu uno dei grandi trascinatori nella storica vittoria della Bundesliga da parte del Borussia. Una vera e propria impresa, cui seguì quella sfiorata durante la stagione successiva, quando raggiunse un’incredibile finale di Champions League a suon di gol, assist e giocate.

Paradossalmente, quella finale (nella quale comunque non giocò per infortunio) persa contro il Bayern Monaco, suo futuro club, fu un po’ la svolta della sua carriera. Col senno di poi, una svolta in negativo, visto che, dal suo approdo presso il più prestigioso club tedesco, la sua resa raramente è stata all’altezza delle aspettative.

Stritolato da un ambiente evidentemente più grande di lui, Goetze è scivolato sempre più ai margini del progetto Bayern, nonostante i numeri parlino comunque di 36 gol in 113 presenze. In mezzo, anche una Coppa del Mondo vinta con la Germania nel 2014, con tanto di gol partita rifilato all’Argentina di Messi nella finalissima.

Eppure tutto ciò non è bastato. Spesso avulso dal gioco del Bayern Monaco, prima Guardiola e poi Ancelotti hanno fatto capire al giocatore di essere di troppo, una sorta di riserva neanche tanto di lusso. Vicino alla Juventus, un anno fa, adesso Goetze, a soli 24 anni, ha deciso di compiere una scelta di cuore. E così il Borussia, che pure nell’estate del 2013 lo cedette per 37 milioni di euro (allora la clausola rescissoria del giocatore), adesso ha potuto riabbracciarlo per una cifra inferiore, pari a circa 26 milioni.

Il figliol prodigo torna a casa dunque, nel tentativo di rilanciare se stesso. Ci riuscirà?

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