Carlitos Tevez è il nuovo paperone cinese

Al cuor non si comanda, disse il saggio. E, talvolta, aggiungiamo noi, anche al portafogli. Già: perché se certe scelte, effettivamente, sono dettate da ragioni di cuore, altre invece si basano su meri fini economici. È un po’ la vicenda che sta vivendo Tevez nel corso di questi ultimi giorni.

Il nome di Carlitos Tevez probabilmente rimane ancora caldo nel campionato italiano: l’attaccante argentino, infatti, ha militato per due stagioni alla corte della Vecchia Signora, nel corso delle quali ha conquistato vari trofei, realizzato diversi gol pesante, e per di più ha sfiorato la vittoria della Champions League, sfumata solo nella finale di Berlino, che la Juventus ha perso contro il Barcellona nel giugno del 2015.

All’indomani di quella sfida, le voci di un addio di Tevez alla Juventus, per far ritorno all’amato club del Boca Juniors, si intensificarono fino a diventare reali. L’attaccante argentino, deciso a chiudere la propria carriera nella squadra di una vita, sarebbe però adesso pronto a un nuovo e clamoroso addio, per accettare la faraonica offerta dei paperoni cinesi.

Un’offerta che, è il caso di dirlo, non si può proprio rifiutare. Lo Shangai Shenhua, infatti, garantirà a Tevez un assegno da ben 80 milioni di euro per un contratto biennale: praticamente, l’ex numero 10 bianconero guadagnerà qualcosa come 40 milioni a stagione per giocare nel campionato cinese, divenendo così il calciatore più pagato di tutti i tempi.

Una scelta che ancora non è ufficiale, ma che assume comunque i contorni dell’ufficiosità, a maggior ragione se si pensa ai gesti e all’atteggiamento dell’argentino, nel corso della partita tra Boca Juniors e Colon: Tevez, sostituito al 90° tra gli applausi di tutto lo stadio, ha lasciato il campo in lacrime, segno di un suo sempre più certo addio al club in cui si è fatto le ossa.

Una scelta che, peraltro, difficilmente farà piacere ai tifosi della Juventus, giacché il loro ex numero 10 lasciò l’ombra della Mole ufficialmente per ragioni di cuore, appunto.

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