Buffon non ha digerito i caroselli per strada in Italia dopo la sconfitta della Juventus nella finale di Champions League, ecco il suo pensiero.
Gigi Buffon è un uomo senza peli sulla lingua e a margine della conferenza stampa ha esternato ai microfoni di Rai Sport il risentimento verso gli anti-juventini che dopo la finale di Cardiff hanno esultato con i classici caroselli per strada, inneggiando alla sconfitta della Juventus: ‘Sono orgoglioso di non essere come loro. Nel calcio esistono le vittorie e le sconfitte – ha proseguito Buffon – Sono convinto che dalle sconfitte si impara molto di più che dalle vittorie e per questo fatico ad accettare gli atteggiamenti di chi tifa contro la Juve a prescindere. Io sono orgoglioso di non essere come chi ha fatto i caroselli dopo la finale di Cardiff”.
Toccherà a lui difendere la porta della nazionale nella sfida di stasera di Udine contro il Liechtenstein. ‘Sono molto contento di giocare questa ultima partita della stagione. Andrò in campo con l’entusiasmo di un giocatore che gioca per la sua Nazionale. Nello sport ci stanno le vittorie e le sconfitte: io ho vinto tanto e ho perso tanto perché ho combattuto per i trofei più importanti e in questi casi affronti anche avversarie importanti’.
L’obiettivo di poter diventare il giocatore con più presenze nella nazionale è ancora alla sua portata ma è un primato al quale Buffon non crede di poter arrivare: ‘Mancano 15-16 partite e in un anno non credo di farle. Probabilmente potrebbe essere l’ultimo anno e vorrei fare un anno da protagonista, come ho sognato di fare sempre. Un anno in cui si vede il Buffon attento ai dettagli e desideroso di lasciare il segno. Per riuscirci devo dare segnali importanti. Lavorerò per questo il prossimo anno. I traguardi squadra sono una conseguenza di quello che ci hai messo e di quello che hai dato durante l’anno’.