Allenatori contro nazionali, club contro federazioni: a rischio la sosta?

Molti allenatori si stanno ribellando alla scelta di mandare i propri giocatori nelle nazionali, a causa del Covid-19 e della quarantena obbligatoria

Ad inizio anno, la FIFA di concerto con le varie federazioni, e quindi anche con la UEFA, ha mantenuto in programma un calendario normale, cioè precedente alla pandemia. Adesso, sorgono problemi tra i vari allenatori di grandi squadre e non solo, che non vogliono mandare i calciatori nelle nazionali.

La preoccupazione, da più parti, è il rischio quarantena, ovvero calciatori che rientrano nel paese in cui disputano il campionato e devono rimanere fermi per 15 giorni. Soprattutto, questo riguarda chi ha giocatori sudamericani in squadra, e la Premier League.

La partita messa maggiormente sotto osservazione dagli allenatori, è Brasile-Argentina del 30 marzo, che oltre al viaggio lungo e ai pericoli di infezione, porterebbe i giocatori che rientrano in Inghilterra, ma anche in Italia, a dover rispettare 15 giorni di quarantena. Una mazzata, proprio nel momento finale e decisivo della stagione.

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Da Klopp a Guardiola fino a Pochettino, le dichiarazioni

allenatori nazionali
Pep Guardiola allenatore Manchester City (Twitter)

Il primo a scagliarsi contro il calendario, è stato Klopp. Secondo il tecnico del Liverpool: “Bisogna tenere conto di chi paga i giocatori, i club devono avere la stessa priorità della nazionali“. Dunque, per l’allenatore dei Reds, tutti gli allenatori sarebbero di sicuro stati d’accordo con lui, e infatti la protesta si è allargata.

Guardiola ha subito seguito a ruota il rivale. Secondo lui: “Non ha molto senso mandare i giocatori in nazionale, se al ritorno devono essere messi in quarantena“. Quindi, anche per il tecnico spagnolo, la decisione sarà semplice, i giocatori rimarranno a casa.

Dalla Francia, anche Pochettino, che ha molti giocatori sudamericani in rosa, ha parlato riguardo la sosta nazionale, dicendo che: “Ci deve essere equità tra club e varie federazioni“. Dunque, anche il PSG, si unisce alle perplessità mostrate Oltremanica.

La FIFA in accordo con le altre federazioni, adesso, deve decidere il da farsi. Già il calendario fatto secondo normalità, ha scontentato tanti ad inizio stagione, ora la brutta figura è dietro l’angolo, e bisogna correre ai ripari al più presto.

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