Hakimi e Gosens, due treni in corsa per San Siro

Hakimi vs Gosens. Un treno a destra e un treno a sinistra. Che andranno a sfidarsi ad alta velocità stasera

C’è la voglia, c’è la corsa, c’è la capacità di cross a tutto tondo. L’esterno moderno, ormai, non deve difendere più, bensì sfornare assist, attaccare ed essere in pratica un terzo o un quarto attaccante aggiunto. E i migliori, in Italia, indossano la maglia neroazzurra.

Da una parte Achraf Hakimi è un giocatore imprescindibile per Antonio Conte, Robin Gosens è l’ago della bilancia, spesso e volentieri, per Gianpiero Gasperini. Corsa e carattere non difettano ad entrambi, al marocchino il dato in favore è senza dubbio l’età. Classe 1998 e cresciuto nella cantera del Real Madrid, è esploso con la divisa giallonera del Borussia Dortmund, devastando chiunque si trovasse davanti sulla fascia, in Bundesliga e in Europa.

Un giocatore troppo appetibile e che il Real Madrid ha venduto, qualche mese fa, per fare cassa: l’Inter è stata la prima a mettere l’occhio sull’esterno e con una quarantina di milioni si è portato a casa un giocatore di assoluto spessore.

L’intesa con i suoi compagni è di livello assoluto, si inserisce e si sovrappone al meglio sulla zona destra del campo per avere la meglio sugli avversari. In assoluto, Conte non lo leverebbe nemmeno sotto tortura, ma ogni tanto ha bisogno di rifiatare, trovando in Matteo Darmian una riserva affidabile.

L’altro nerazzurro. Forse ancora per poco…

Gosens e Ghislandi all'esordio - twitter
Gosens ..e il suo erede Ghislandi ? (screenshot twitter)

Robin Gosens, invece, ha una storia calcistica ben diversa, così come la fascia di competenza. La sinistra come missione, anche se nelle volte in cui ha giocato dall’altra parte non ha proprio sfigurato. Classe 1994, entrato (finalmente) nel giro della nazionale tedesca, ha iniziato i suoi passi da professionista in Olanda, destreggiandosi tra Dordrecht ed Heracles. Era un esterno di grande corsa, interessante per alternarlo con i vari Hateboer e Castagne, soprattutto nei primi tempi bergamaschi.

È cresciuto di pari passo con le ambizioni degli orobici, un calciatore che non si è mai risparmiato, lavorando sui fondamentali e sulla progressione, suo marchio di fabbrica. E i numeri statistici sono triplicati: nove gol in campionato la scorsa stagione, nove anche quest’anno viaggiando negli ultimi periodo su una media quasi di un gol ogni due partite, meglio di un bomber.

Soprattutto, Gosens è un ragazzo ambizioso, che vuole entrare nella storia. Proprio nell’anteprima del match contro l’Inter, il tedesco ha alzato la posta in palio, parlando di un’Atalanta che andrà a San Siro senza timori reverenziali. Soprattutto un’Atalanta che, in caso di vittoria, potrebbe pensare allo scudetto: così si è sbilanciato l’esterno, definendo Bergamo come la sua seconda casa, senza però nascondere che questa estate, in sede di mercato, potrebbe succedere di tutto.

Intanto, la sfida con Hakimi. Uno pagato 40 milioni, contro un altro esterno la cui quotazione (partirà) da 40 milioni.

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