Il Genoa e lo spettro trasferta: mai così pochi punti fuori dal Marassi

Il Genoa ha finito la scorta dei complimenti. L’exploit avuto con Davide Ballardini è ora esaurito. E i dati in trasferta sono raccapriccianti.

Il Genoa sembra aver finito la benzina. È questa l’impressione avuta negli ultimi match, in particolar modo nel derby contro la Sampdoria e nella sconfitta, seppur di misura, all’Olimpico contro la Roma.

La gara stracittadina, preceduta da un impegno a Milano sponda Inter giocato con le seconde linee, non è stata il massimo, un pareggio per 1-1 (il secondo in campionato, in Coppa Italia era andata meglio) che non ha accontentato propriamente i tifosi. Così come la gara di domenica non è stata foriera di buone indicazioni.

C’è il problema evidente sui piazzati, gli avversari segnano con troppa facilità. È capitato a Tonelli della Sampdoria, è capitato a Mancini della Roma. Due gol simili, se non proprio identici. Angolo dalla sinistra, giocatore centrale di difesa ben appostato a colpire di testa sul primo palo e a mirare l’angolo alto. Fatalità o frutto di errore, diciamo che il mix è ben assortito.

Ma è soprattutto lì davanti che qualcosa non quadra. Mattia Destro ha un mini blocco, Marko Pjaca sembra essere sopravvissuto alla “Grande Guerra”, il tanto decantato Riccardo Scamacca è rimasto forse ancora dentro le voci di calciomercato. Questo è il bilancio dei centravanti, perché chi fa la mezza punta, tutto sommato, lo fa anche bene, basti pensare che Goran Pandev in alcuni casi si trasforma da supereroe.

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Trasferta, che dolori per i gol

Marchetti Genoa Twitter
Marchetti in rilancio screenshot Twitter

Il dato più impressionante è il mal di gol da trasferta, una sorta di mannaia. Solo otto reti in tredici partite, con i rossoblù che hanno raggiunto due vittorie e tre pareggi lontano dal “Marassi”. Decisamente dati abbastanza allarmanti per una squadra che i punti, fin quando non è certa della permanenza, dovrà cercarli in ogni campo italiano.

Davide Ballardini non è contento di questo andamento e spesso ha mischiato le carte in gioco lì davanti, ottenendo ancora pochi risultati.

Il Genoa fuori casa ha segnato il suo primo gol proprio nel derby d’andata con Scamacca (quindi il primo è arrivato comunque nel suo stadio). Poi, un altro gol a Firenze, il vantaggio di Pjaca in una partita che la Fiorentina ha pareggiato nell’extra time con Milenkovic. Ci è voluto un altro derby ligure per riportare il Genoa al gol in trasferta: Destro e il rigore di Mimmo Criscito hanno ribaltato il vantaggio spezzino di Nzola.

Un altro gol, quello di Shomurodov, non è servito per raccogliere punti contro il Sassuolo, al contrario del 3-0 di Crotone, una controtendenza firmata dalla doppietta di Destro, inframezzata dalla rete di Czyborra.

Otto gol in tredici gare, dunque, lontano dal “Marassi”. Troppo poco per chiunque, troppo poco per chi ancora non ha la salvezza in mano. E gli ultimi tornei di Serie A insegnano qualcosa…

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