Gli allenatori che più ci mancano in questa nostra Serie A

Molti allenatori sono senza panchina. Per meglio dire, sono senza un impiego settimanale, alcuni di essi ricevono puntualmente il mensile o, comunque, non hanno voglia di tornare.

Tecnici che mancano, soprattutto ai “memisti” di professione. Perché spesso di alcuni allenatori si ricordano le facce buffe, i problemi linguistici nonché le complicanze tattiche, piuttosto che i risultati o il loro blasone. Così, la Serie A quest’anno ancora non ci ha portato in dote alcuni fra i tecnici più discussi degli ultimi anni.

Manca da due stagioni ormai Massimiliano Allegri. Dopo aver vinto cinque campionati di fila, il tecnico è stato salutato per far posto a Maurizio Sarri e poi ad Andrea Pirlo. Tanti i contatti avuti un po’ con tutte le big italiane ed estere, mai c’è stata l’occasione per approfondire. Allegri, che ama godersi la vita, ci sta pensando con molta calma se rientrare in sella, la vita amorosa procede a gonfie vele con Ambra Angiolini… perciò, perché rischiare?

Di certo, manca la sua ironia e le sue dichiarazioni al vetriolo. Manca il paragone con il corto muso e la capacità di scagliarsi contro alcuni opinionisti, gli ultimi periodi con Mario Sconcerti furono abbastanza burrascosi. È un paradosso come l’allenatore più vincente di quelli italiani stia ancora aspettando la chiamata, ma a volte le scelte delle varie società sono meritevoli di un manuale di logica.

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Allegri e tutti gli altri

Montella sorridente - getty images
Montella sorridente nella sua ultima panchina italiana (Getty Images)

Maurizio Sarri è l’uomo più fresco sul mercato. La cacciata della Juventus, dopo uno scudetto vinto e un’eliminazione dal Lione, rimane impressa. Sarri non era l’uomo adatto per i bianconeri, la “Vecchia signora” non era adatta a lui. Era un uomo con il camicione perennemente nero, d’inverno o d’estate, in un ambiente dove – soprattutto con il corso di Andrea Agnelli – si pensa sempre più al colletto della camicia pulito, al mondo della finanza e al seguire il modello Nba. E per Sarri, non proprio uno tendente alla spettacolarizzazione americana, tutto questo era troppo.

Tra i tecnici che non vediamo di domenica in domenica, manca… il sorriso di Vincenzo Montella. Che era la base per molte scenette, in una carriera da tecnica che ha vissuto molti alti e bassi, tra Roma, Catania, Fiorentina, Sampdoria, Milan, un’incursione spagnola ma poco duratura al Siviglia, e ancora Fiorentina.

Manca anche Lucianone da Certaldo. Quel Spalletti criticato per raggiungere sempre la zona Champions (avercene!), un altro tecnica dalla parlantina a briglia sciolta, che attende il treno giusto per poter ripartire.

Walter Mazzarri paga lo scotto del Torino, ma la quantità di allenatori esonerati dai granata ormai non si conta più. A tutto ciò, e quasi per beffa, si assiste alla promozione nella massima serie, di allenatori freschi di patentino a Coverciano. Quasi come se la tendenza alla gioventù sia qualcosa da perseguire a tutti i costi.

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