Il possesso palla, una mania per la Serie A: arma a doppio taglio

Il possesso palla, o tiki taka per i più moderni, è l’arma a doppio taglio per le squadre di Serie A.

C’era una volta la ripartenza, ora c’è maggiormente la voglia e la capacità di avere il pallone tra i piedi. La scuola moderna del calcio italiano ora predilige il possesso palla all’estremo, il dover giocare la palla tra i piedi del portiere e del difensore, con annessi gol presi in maniera abbastanza pacchiana.

Le statistiche aggiornate ci confermano come la tendenza a tenere la palla riguardi comunque le prime squadre del campionato con una sola eccezione, segno di come le squadre con maggiori qualità vogliono sfruttare al meglio il palleggio.

Prima fra queste è la Juventus con una media di 31.04 di possesso palla a partita, di cui 16.20 nella propria metà campo e i restanti 14.44. E si spiegano in molteplici funzioni, il tempo nella propria metà campo è un concetto voluto da Pirlo. Evitando passaggi orizzontali, ma facendo girare il pallone con una sorta di ragnatela per imbrigliare gli avversari.

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Poco gioco lungo e gioco armonico con la difesa – a quattro uomini oppure a tre – che deve partecipare all’unisono nell’impostazione della manovra. E la differenza con gli altri 14.44 si spiega perché la Juventus, quando va all’attacco, deve necessariamente velocizzare il gioco e, avendo Chiesa e Cuadrado sulla destra soprattutto, va a un affondo verticale nel servire poi al centro.

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Esulta il Sassuolo - GettyImages
Sassuolo col secondo possesso palla(Getty Images)

Questa classifica sul possesso palla stabilizza al secondo posto il Sassuolo, che in media ha un minuto in meno rispetto alla Juventus. 30 minuti e 17 secondi globali, di cui ben 16.37 nella propria metà campo e 13.45 nella zona più offensiva.

E il Sassuolo è la squadra che ha preso più gol del campionato proprio cercando il gioco dalla difesa, sempre e comunque. Una sorta di “integralismo moderno” che ormai rischia di diventare controproducente, poiché il Sassuolo non ha difensori eccellenti nel palleggio e spesso i centrocampi centrali devono sobbarcarsi gli straordinari in marcatura.

Il Napoli è terzo con la media di 29 minuti e 16 secondi, questo si spiega con la qualità e la voglia di tener palla generale per la squadra di Gattuso. In generale sono proprio Zielinski e i giocatori di fascia a tenere la sfera tra i piedi ma nella propria metà campo. L’Inter si ferma a 28.48, ma per Antonio Conte questi dati non sono ora relativi: qualche giorno fa il video sui tocchi di palla (con annesso quesito) hanno mostrato un lato del tecnico leccese sin qui nascosto.

Seguono Lazio, Roma e Atalanta, la squadra che in proporzione gioca più palloni nella parte avversari (15 minuti e 07 dei 28.11 globali). E la voracità offensiva dei nerazzurri bergamaschi si spiega anche in questo.

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