Pali e traverse: la sfortuna perseguita i talenti della Serie A

Pali o traverse, poco cambia per i giocatori più sfortunati della nostra Serie A. Ecco l’elenco di chi si è avvicinato al gol, ma ha imprecato contro i legni.

I pali o le traverse possono determinare senza dubbio l’andamento di un match. Cogliere la base di un palo, prendere l’estremità della traversa porto solo a trattenere un urlo verso la porta. Gol mancato di un soffio, si dice spesso e volentieri, con somma disperazione del calciante. I pali e le traverse abbondano anche nella nostra Serie A, dove al momento della pausa sono tre i primatisti di questa insolita classifica. Cinque i legni colpiti da tre giocatori con un podio di grande qualità. Hakan Calhanoglu del Milan, Rodrigo De Paul dell’Udinese e Duvan Zapata dell’Atalanta vanno ad accumulare più rimpianti, anche perché i legni non portano premi speciali. Se non quello dell’essere tra i più sfortunati.

Il milanista spesso tenta la conclusione da lontano e, in molti casi, i mancati gol sono stati un gran peccato per le movenze e il gesto atletico. I pochi gol generali del turco si spiegano in questo, sommare tutti i pali e le traverse in rete avrebbero rimpinguato lo scorer. Rodrigo De Paul, ormai, si sta abituando a prendere un legno a partita. Sta crescendo di intensità e tenta maggiormente la conclusione, purtroppo per lui la mira è mancata di un soffio. Duvan Zapata, invece, il palo lo colpisce da distanza ravvicinata, arriva alla porta a volte troppo stremato per essere preciso.

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Il campione, l’esordiente e la banda del tre

Singo del Torino - Getty images
L’eleganza di Singo: per lui ben quattro tra pali e traverse colpite col Torino – Getty Images

A quota quattro c’è una coppia veramente insolita, che gioca nella stessa giornata. Mai avremmo immaginato di abbinare, in una classifica speciale, Cristiano Ronaldo della Juventus e Singo del Torino. Su CR7, effettivamente, ci stavano possibilità di vederlo in graduatoria, in quanto è anche capocannoniere del campionato e con la media tra le più alte al tiro. Chiaramente, è una posizione che in un certo senso si giustifica.

Singo è la sorpresa, proprio per il minutaggio inferiore rispetto al portoghese. Soprattutto, le traverse e i pali di Singo sono state incredibili: incroci presi in pieno, capolavori balistici sfiorati solo di qualche millimetro. Anche con due gol in più, il cartellino del giovane granata sarebbe schizzato alle stelle: e pensare che nasce come difensore.

C’è poi un gruppone a quota tre, che comprende praticamente varia umanità. Un terzetto è già in quota Milan, ovvero quello composto da Ibrahimovic, Brahim Diaz e Kjaer. Anche il Napoli ha il suo uomo sfortunato, ovvero capitan Insigne. La Juventus ha a quota tre Chiesa, la Roma invece Spinazzola per rimanere in tema di esterni. La Fiorentina si inserisce con Vlahovic. Sorprende l’assenza di tanti altri calciatori, forse più precisi al tiro, o forse proprio più timidi nel provare la conclusione.

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