Una pezza di… Ballardini: lo show più seguito dai tifosi

Una pezza di… Ballardini. Il Genoa dovrà ripartire dal tecnico ravennate e dargli anche un progetto tecnico duraturo. Quanto durerà questo binomio?

Il Genoa si è salvato grazie a Davide Ballardini. Tutti sono concordi nel dare al tecnico i giusti meriti, con i rossoblu che hanno raggiunto la salvezza dopo il ritorno del tecnico. Il quarto ritorno, mica roba da poco. Il mister è tornato a Genova su una panchina dove, nel bene o nel male, ha lasciato sempre un segno, in una carriera da tecnico che lo ha visto sempre affrontare emergenze e soprassalti.

Per chi ha “combattuto” con Zamparini, il duello con Preziosi è sempre qualcosa di più agevole. Il presidente del Genoa lo ha chiamato, poi esonerato, poi richiamato, sino a un processo quasi di semiosi illimitata che ha spesso coinvolti altri tecnici. Come nel caso di Ivan Juric, che in questo frullatore è rientrato tre volte, prima di andare a Verona e trovare almeno una panchina più stabile.

POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> Numeri e panchine per il tecnico ravennate

Ballardini, invece, è stato l’uomo per tutte le occasioni. Spesso, sempre quelle più drammatiche dal punto di vista sportivo. Oppure, quelle dove serviva un elemento affidabile, tanto da diventare un usato garantito. Una pezza… di Ballardini, parafrasando il programma comico di Valerio Lundini su Rai 2. Con la differenza che di battute se ne fanno poche, e di punti al contempo se ne fanno tanti.

La chiave tattica da considerare

Ballardini contro panchina Getty Images
Ballardini se la prende… fisicamente contro la panchina -Getty Images

Il 3-5-2 di Ballardini è stato l’elemento necessario per la salvezza del Genoa. Ci avevano provato altri tecnici a farlo al “Marassi”, ma è il tecnico ravennate a ottenere sempre il massimo da questo modulo. Che ha utilizzato in due varianti, ovvero rimanendo fedele allo schieramento in campo, ma con la diversità negli uomini e nei contenuti.

Partendo, quindi, dalla difesa, dove il centrale era praticamente in doppio ruolo. Molte gare le ha giocate Radovanovic da perno difensivo, lui che difensore non è. Per un bel po’, l’ex mediano del Chievo ha retto bene, un po’ sulla soglia di quanto fatto da Cristante nella Roma di Fonseca. A lungo andare, si sono visti anche dei limiti, perché nel marcamento a zona qualcosa si perde sempre.

Mettere un centrale di peso, come nel caso di Zapata, può essere una giusta soluzione e sul mercato si punterà a un elemento già esperto in materia, oltre al già citato colombiano.

Così come la variante è arrivata lì davanti, dove le punte si sono spesso alternate. Il ruolo chiave di Pandev ha permesso al Genoa di giocare quasi con un uomo in più per la duttilità del macedone. Mentre l’ingresso di Scamacca ha spostato spesso il peso dell’attacco, consentendo di giocare alti e avanzando il baricentro di un centrocampo bravo ad abbinare quantità e qualità.

Impostazioni privacy