I rimpianti di Euro 2020: i fenomeni stanno a guardare

I rimpianti per Euro 2020 riguardano chi poteva essere della contesa se solo non ci fosse stata la pandemia. Due centrali potevano essere protagonisti, così come un trequartista.

C’è chi aspettava Euro 2020 l’anno passato per dare un suo marchio. Ma la pandemia è stato un elemento che ha lasciato rimpianti non solo nel calcio, ma anche in tutte le nostre vite. La competizione europea è slittata all’anno successivo ed è in cammino in questi giorni, mentre alcune squadre e alcuni giocatori rimpiangono di non esserci.

In effetti i rimpianti per Euro 2020 riguardano alcuni big del calcio europeo, costretti a guardare la competizione in tv. Ed è tutta un’altra storia, perché la storia della nazionale a volte cammina insieme a quella dei singoli elementi.

In particolare in Spagna, dove manca la bandiera Sergio Ramos. Per la prima volta nella storia la Spagna non ha giocatori del Real Madrid, e questo aumenta i rimpianti per i tifosi dei blancos. Soprattutto Euro 2020 non ha con sé il capitano spagnolo, al quale mancava e manca relativamente poco per diventare il calciatore con più presenze in assoluto nella nazionale. I guai fisici lo tengono ai box, Luis Enrique ha preferito tenerlo a casa ben sapendo come il “problema” si riproporrà per Qatar2022: se il centrale sarà in forma, sarà difficile escluderlo dalla rosa.

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I giovani e l’esperto a casa

Sergio Ramos - Getty Images
Tra i rimpianti di Euro 2020 c’è Sergio Ramos: Luis Enrique lo ha lasciato a casa – Getty Images

I rimpianti per Euro 2020 colpiscono anche i più giovani. In Italia l’esempio è quello di Nicolò Zaniolo, che la scorsa estate aveva recuperato dal grave infortunio. Poteva essere l’uomo in più, oppure quello da far entrare a gara in corso: se il mondo non avesse conosciuto il covid, chissà che non ci avrebbe magari trascinati alla vittoria della competizione lo scorso anno.

Anche l’Inghilterra ha i suoi rimpianti, perché il terzino del Liverpool Alexander-Arnold sino a un anno fa era convintissimo di una convocazione, mentre ora ha dovuto cedere il passo. Caso curioso invece per la Francia, dove le carte si sono incredibilmente rimescolate.

Camavinga sembrava far parte della rosa stante alle indicazioni di un anno e mezzo fa circa: aveva esordito e ben impressionato, il gol contro l’Ucraina fu un cioccolatino. Deschamps però ci ha visto giusto: il talento del Rennes ha fatto panchina anche nell’Under21. Al contrario, nessuno dodici mesi fa avrebbe puntato sul ritorno di Benzema e la titolarità di Rabiot.

Nell’Olanda invece i rimpianti sono tutti per Van Dijk. Nessuno avrebbe escluso di spontanea volontà il centrale del Liverpool, ma l’infortunio grave al crociato e la riabilitazione incerto hanno messo De Boer nelle condizioni di escluderlo.

Dodici mesi fa avrebbe completato uno straordinario percorso, iniziato con la vittoria della Champions e conclusosi forse con Euro 2020. Forse, appunto…

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