I fedelissimi del mister: una truppa di gente a buon prezzo

I fedelissimi del mister sono sempre “in agguato”. Hysaj potrebbe riabbracciare Sarri, Marlon invece De Zerbi, ogni calciatore ha il suo tecnico preferito.

C’è sempre un po’ di affetto tra allenatori e calciatori. In particolare quando si diventa fedelissimi del mister, quasi come una garanzia di buona testimonianza calcistica. I casi sono tanti, spesso i talenti vanno nelle squadre di allenatori già avuti in passato, ma per lottare ancora più in alto. Oppure come garanzia di qualità, avere uno dei fedelissimi aiuta per le intenzioni tattiche ma anche nello spogliatoio.

In particolar modo, in questa futura stagione sportiva 2021-22 gli almanacchi potrebbero far registrare tante sorprese. Hysaj verso la Lazio è la conferma delle intenzioni di Maurizio Sarri, che spesso si è affidato ai fedelissimi nel corso della sua carriera. Dall’Empoli al Napoli ottenne Tonelli e Valdifiori, così come anche Mario Rui, Sepe di ritorno e Zielinski. E nella Juventus riaccolse Higuain, già avuto proprio al San Paolo con record annesso nonché nel Chelsea vincitore dell’Europa League.

Per quanto riguarda Simone Inzaghi, il mancato arrivo di Stefan Radu all’Inter poteva una sorta di regalo, quasi come se fosse un altro elemento nello staff tecnico. Ha fatto insieme al tecnico la storia recente della Lazio, il romeno è uno dei fedelissimi del mister. Prosegue invece, quasi a sorpresa, il binomio tra Marlon e De Zerbi: il centrale brasiliano è in procinto di seguirlo in Ucraina.

Gli esempi del passato

Conte e Vidal - Getty Images
Vidal tra i fedelissimi del mister Conte alla Juve – Getty Images

Tra i fedelissimi del mister in passato abbiamo avuto tanti casi, che spesso non hanno portato dei frutti concreti. Quanto accaduto con Antonio Conte e Arturo Vidal è un esempio anche recente. Erano insieme alla Juventus, il tecnico pugliese nel cileno rivedeva la sua grinta in campo.

In bianconero tre scudetti conquistati, una fame di vittoria impareggiabile e un impegno (quello del cileno) anche fin troppo abusato in campo. Poi tante rotte diverse, e il ritorno insieme all’Inter. Arturo Vidal non diede il meglio, segnò solo contro la Juventus, quando Conte capì che la sua bandiera stava ammainando rilanciò Eriksen e andò deciso alla conquista del titolo. Anche con lite in panchina proprio con il cileno, che ora è solo un indesiderato dal pesante ingaggio a Milano.

Il passato ha regalato anche dei casi curiosi. Il compianto Gigi Simoni spesso aveva in rosa Francesco Colonnese. Lo ebbe a Cremona, da dove partì la carriera dell’ex difensore. Poi a Napoli, all’Inter sfiorando lo scudetto e lo ritrovò anche a Siena, sul finire di carriera per entrambi.

Altri casi ancora, Walter Novellino ha sempre stimato Sergio Volpi in cabina di regia: a Piacenza fece bene e raggiunsero la salvezza nel famoso 5 maggio, nella Sampdoria fece meglio e divenne il faro anche in Liguria.

I fedelissimi del mister sono gente dall’usato sicuro, roba da intenditori che spesso aggiungono qualcosa dal punto di vista tattico. Meglio averne in abbondanza.

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