Jeremy Menez cavaliere della Reggina: un francese da Stretto

Jeremy Menez è pronto a prendere in mano la Reggina. I calabresi attendono il talento del trequartista per sognare in grande.

Jeremy Menez Reggina - Getty Images
Prima stagione non felice per Jeremy Menez alla Reggina – Getty Images

Non lascia, ma raddoppia. Tanti erano i dubbi dei tifosi della Reggina, ma alla fine Jeremy Menez è rimasto in riva allo stretto abbracciando nuovamente la causa dei calabresi. Una squadra ambiziosa che può essere la mina vagante nei playoff, se aggiungiamo il talento del francese potrebbe davvero dire la sua nei vertici. Anche perché il talento di Jeremy Menez in Serie B si è visto di rado, non è stata proprio la sua miglior stagione quella appena trascorsa.

Tra incomprensioni tattiche, infortuni, squalifiche e colpi centellinati, sia con Mimmo Toscano e sia con Marco Baroni il francese non è riuscito a decollare. Così, il primo compito di Alfredo Aglietti è di collocare in campo il trequartista per trarne il meglio. Non dovrà avere dei dettami tattici stretti, libero di volare nella trequarti e di colpire poi l’avversario. A 34 anni, ormai, Jeremy Menez per far decollare la sua energia dovrà metterci del proprio, dimostrando di essere un giocatore continuo ormai nell’età della maturità.

Senza riguardare al passato, tra le tante occasioni avute e poco sfruttate, considerando il suo talento.

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Un trequartista di provincia

Menez controlla palla - Getty Images
I calabresi attendono le invenzioni dell’asso francese – Getty Images

Spesso il dibattito sui trequartisti di provincia è stato ampio, sapendo come sia un ruolo in via di estinzione. Non ci sono molti giocatori autoctoni in grado di svolgere questo delicato ruolo, Jeremy Menez possiamo definirlo ormai un italiano acquisito.

Perché la sua carriera ha avuto varie fasi, la Roma lo acquistò e lo portò alle stelle, vederlo insieme a Francesco Totti aveva fatto sognare ben più di un tifoso romanista. L’approdo al Paris Saint Germain sembrava una tappa di allungo della carriera, quella con il Milan, invece, la meta giusta per poter volare definitivamente.

In rossonero il francese ha avuto un inizio folgorante, perché molti colpi di tacco e di genio furono risolutivi per i tempi milanisti. Man mano, però, il talento è stato nascosto, il carattere introverso e la poca risolutezza in campo non erano l’ideale per un Milan poi in difficoltà per il campionato.

Il giro poi d’Europa e del mondo non ha di certo aiutato. Tra esperienze varie e il Messico, che sembrava l’ultima meta, un po’ di sole e qualche gol potevano bastare per concludere la carriera.

Il richiamo di casa però fu troppo forte e dal Psg… al Paris, l’aria della Tour Eiffel fu un richiamo troppo grande. Ma anche nella Serie B francese non è stato il leader assoluto, così il trasferimento nell’omologa serie italiana ha portato il fantasista a Reggio. (Non) buona la prima, i tifosi sperano in una seconda da urlo.

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