Kevin Lasagna ha fame di riscatto: Verona, aspettami!

Kevin Lasagna nel Verona ha… fame di gol. L’attaccante attende il riscatto, ben sapendo come con il cambio di allenatore dovrà dimostrare la fiducia degli scaligeri. Per ora dovrà recuperare dal recente infortunio al ginocchio.

Lasagna primo piano - Getty Images
Kevin Lasagna chiede al Verona un po’ di pazienza – Getty Images

Ripartire dopo un’annata un po’ zoppicante sotto porta è il desiderio di Kevin Lasagna, tirato a lucido per il ritiro con il Verona. I dieci milioni investiti dai veneti per l’attaccante non sono stati tradotti in gol, e l’impegno dell’attaccante sarà soprattutto di smentire gli scettici.

Strana carriera quella vissuta sinora, con un turbinio di situazioni particolari e un decollo che non è mai avvenuto, ma per pochi momenti. In effetti, un attaccante come lui è difficile da trovare sul mercato in quanto è anche uno degli scattisti migliori nel ruolo. Addirittura in Europa sono pochi a poter scattare nel breve e in profondità come lui, ma a ciò spesso non abbina la cosa fondamentale: centrare la porta e andare in rete.

Il cruccio di Kevin Lasagna e anche dei suoi tifosi è proprio la poca concretezza rispetto al grande lavoro fatto. Attaccante generoso ma poco prolifico, arrivato anche in doppia cifra in passato ma dopo aver sciupato anche tante belle occasioni. Il Verona ha investito molto e lo ha confermato senza dubbio, perché l’investimento può ancora garantire soddisfazioni.

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Lasagna contro Lukic - Getty Images
Il centravanti deve aumentare la sua media gol – Getty Images

Classe 1992, ha vissuto le prime stagioni da atleta nel mondo dei dilettanti, per poi sbarcare nell’universo Carpi. Che spesso e volentieri pescava i migliori nelle serie inferiori per farli emergere ad alti livelli. Con il Carpi, Kevin Lasagna ha disputato due campionati di Serie B, in mezzo quello storico nella massima serie.

Vivendo uno strano dualismo con Jerry Mbakogu, un contropiedista che aveva già dato il meglio e che godeva di un credito fin troppo generoso nell’ambiente. La prima stagione in Serie A, non vissuta da titolare, ha portato solamente cinque gol, uno pesante proprio a Verona su calcio di punizione che diede chance di salvezza agli emiliani.

Dopo l’avventura di Carpi, la realtà dell’Udinese. Facendo quel tipo di gioco particolare, scattando sui palloni inevasi per cercare fortuna. Due volte è andato in doppia cifra, con un bilancio di 118 partite e 30 gol nella massima serie. Non un ruolino da bomberissimo, ma da seconda punta che aiutava moltissimo la squadra nei vari reparti.

A gennaio lo sbarco a Verona. Ivan Juric gli ha dato grande fiducia chiedendo un tipo di gioco ben diverso, da unica punta degli scaligeri ha realizzato due gol in 19 partite. Ora con Eusebio Di Francesco riparte da titolare, ma con un po’ di imprevedibilità. Era stato provato sia largo sulla fascia per imbeccare Nikola Kalinic, oppure da unico terminale centrale con due attaccanti ai lati. Recupererà in tempo per la prima gara di campionato contro il Sassuolo.

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