Torino si gioca… ai punti la Serie A. Ivan Juric reggerà?

Quanti punti farà il Torino in Serie A? I tifosi sperano di avanzare il loro ruolino, considerando le due ultime stagioni praticamente da horror.

Juric - Getty Images
Ivan Juric ha preso in mano il Torino, che in Serie A da anni fa il minimo dei punti – Getty Images

Ivan Juric ha un compito primario nel Torino: quello di far crescere la media dei punti nei granata. La Serie A, nelle ultime stagioni, ha sorriso al tecnico croato, meno alla squadra piemontese, in balia delle più disparate difficoltà.

Non è un caso, dunque, che il mister ex Verona sia sbarcato nel mondo granata con l’obiettivo di dare subito una sterzata all’ambiente. Se ci riuscirà davvero lo scopriremo solamente nelle prossime settimane, quando il calendario metterà davanti i granata ad ostacolo di vario tipo. Sarebbe ingeneroso giudicare il Torino in queste prime due gare disputate, anche se i punti servono e sono utili anche ad inizio del campionato.

La Serie A, d’altronde, non ammette scuse e tenere un profilo dignitoso è intanto la soluzione ideale per raggiungere il primo livello, ovvero quello della salvezza. Difficile chiedere a questa rosa – e anche all’ambiente – qualcosa in più: l’organico non può pensare a una qualificazione nelle coppe europee, ci riuscì negli ultimi anni solo Giampiero Ventura ma con un gruppo molto più rodato. Portare serenità sarebbe già un grande traguardo per l’immediato.

La media che non convince

Torino in campo - Getty Images
I granata hanno bisogno di ritrovare fiducia nei propri mezzi – Getty Images

Il Torino, curiosamente, sarebbe l’ottava squadra per la sommatoria dei punti in tutta la Serie A: non è minimamente avvicinabile la Juventus, ma la tradizione porta comunque i granata nella prima metà della classifica.

Tutto il contrario di quanto accaduto negli ultimi anni, con una media punti non certo eccezionale. Partendo dalla stagione 2019-2020, quando i punti dei granata furono 40. Una media di poco superiore al punto a partita, che era nettamente superiore con i primi periodi di Walter Mazzarri. La flessione e la poca attitudine all’ambiente di recepire le critiche hanno pian pianino ammalinconito quella squadra, che riuscì poi a crollare con uno 0-7 rimediato in casa contro l’Atalanta.

Esonerato così Mazzarri, a Moreno Longo fu richiesta semplicemente la salvezza. Che l’attuale dell’Alessandria ottenne con qualche vittoria necessaria in casa, anche alla ripresa post covid, ma non fu convincente da poter strappare un rinnovo di contratto.

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Così, la scorsa stagione ecco il gioco… non gioco di Marco Giampaolo. L’allenatore giusto, ma probabilmente in un’altra epoca storica, non in un momento dove c’era solo bisogno di tamponare e programmare tatticamente in un altro momento. La zona calda era caldissima, così ci fu bisogno di Davide Nicola. Che di punti ne conquistò molti – quelli decisivi – proprio con un inizio promettente: il pareggio in casa Atalanta e la vittoria contro il Sassuolo in rimonta sono state cartoline importante. 37 alla fine i punti, una media non da Serie A (se guardiamo al blasone) per il Torino, che comunque mantenne la categoria. Anche in questo caso, l’ottimo lavoro di Nicola non è valso un rinnovo.

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