Sassuolo e i tre pensieri: Venezia, la crisi… e Dionisi

Sassuolo e Venezia hanno l’obiettivo dei tre punti e quello primario della salvezza. Lagunari carichi dalla vittoria di lunedì, emiliani ancora in rodaggio.

Sassuolo in festa - Getty Images
Il Sassuolo in casa affronta il Venezia – Getty Images

Quella tra Sassuolo e Venezia è una gara assolutamente inedita in Serie A. Primo scontro ufficiale tra i due club nella massima serie, incuriosisce per i tanti giovani che andranno in campo. Quando vent’anni fa il Venezia era gestito da Maurizio Zamparini, il Sassuolo si barcamenava tra la Serie D e la Serie C2, che sembrava anche un obiettivo tutto sommato giusto per un piccolo club.

Da piccolo poi il club è diventato decisamente grande, arrivato ottavo nella scorsa stagione e con plusvalenze realizzate sul calcio mercato a garantire un futuro sicuro. Ciò che era inimmaginabile vent’anni fa, quando il Sassuolo guardava le gare del Venezia in Serie A. Tranne che nella prima storica stagione di Walter Novellino, non ebbero troppa fortuna i lagunari, che incassarono due retrocessioni e poi – pian pianino – sparirono anche dai livelli più alti.

Dopo fallimenti, peripezie, voglie di ripartire e tanto alto, il Venezia è ora una società concreta. Che addirittura spende molto sul mercato, ha un sacco di giocatori in rampa di lancio e potrebbe creare qualche grattacapo al Mapei Stadium. Contro la Fiorentina si è vista una squadra solida e matura.

Che partita per Dionisi!

Dionisi e Defrel - Getty Images
Alessio Dionisi è l’ex in panchina – Getty Images

La sfida in particolare verte su un grande ex. Alessio Dionisi sino a due stagioni fa allenava i lagunari, mentre ora ha il compito di non far rimpiangere Roberto De Zerbi.

L’avventura dell’attuale tecnico emiliano in Laguna fu senza dubbio positivo. Era arrivato dall’Imolese come una scommessa, ma chi lo aveva visto all’opera ne giurava per la qualità messa in mostra. Anche al Venezia non fece mancare il suo apporto, attraverso il gioco e la capacità di tenere fede ai suoi principi. Quella squadra avrebbe meritato anche un piazzamento playoff, il lavoro di Dionisi fu impostato sulla capacità di tenere palla per poi subito ripartite, fece comunque un signor campionato.

Che lo portò poi a scegliere la panchina dell’Empoli, i tifosi del Venezia un po’ ci rimasero male per l’addio, ma quella separazione aprì le porte a Paolo Zanetti. Che trovò una squadra già quadrata e ci mise molto del suo per trascinarla prima ai playoff e poi alla promozione dopo lo spareggio contro il Cittadella.

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Perciò, nessun rimpianto ma solo qualche leggera e bella nostalgia del passato. In campo il Sassuolo cercherà di regalare poco o nulla agli avversari, da queste parti aleggia ancora la parola salvezza. E forse non potrebbe essere altrimenti, perché gli addii di Manuel Locatelli e Ciccio Caputo non sono stati certamente un colpo leggero per l’equilibrio della squadra. Far crescere i giovani però è l’imperativo: il Sassuolo fortunatamente può anche concedersi una stagione di riflessione.

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