Il cross dal sapore antico: se le fasce diventano vintage

Il cross sulle fasce è ancora un argomento che può interessare la Serie A. Alcune squadre stanno tornando all’antico per ottenere risultati sulle zone laterali del campo.

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Il cross sulle fasce è argomento prediletto del Napoli in molti casi – Getty Images

I vecchi manuali del calcio – per indicare le azioni offensive – soventemente parlavano del gioco sulle fasce, che spesso si concludeva con un cross e il relativo colpo di testa. Era l’ala a sganciarsi sulla destra o sulla sinistra, saltare l’avversario di turno ed effettuare il traversone per il centravanti che colpiva in stacco aereo.

Ora il gioco si sviluppa in ben altro modo, ogni azione offensiva parte direttamente dai terzini e può essere replicata all’infinito e arriverà sempre diversa davanti al portiere. Merito o demerito, fatto sta che a volte tornare all’antico può essere anche la mossa più anti conformista che ci possa essere nel calcio.

In Italia tornare al cross sulle fasce sta diventando una necessità, soprattutto per quelle squadre che sembrano bloccate in mezzo al campo. Avere un laterale da sprint, con un buon piede e una buona visione di gioco permette maggiori chance offensive, così come in mezzo all’area deve essere pronto qualche buon attaccante. Abile ad anticipare le attenzioni difensive e saltare in quella frazione di gioco, tanto bastevole da poter essere finalmente decisiva.

Il dubbio amletico delle squadre salvezza

cross Chiesa - Getty Images
In Serie A Federico Chiesa crossa per… metà classifica – Getty Images

Effettuare tanti cross sulle fasce non è garanzia di vittoria, ma comunque porta a maggiori occasioni offensive. Magari un po’ demodé, ma tanto efficaci e anche con qualche risposta utile se bisogna rimpinguare la classifica. Prendiamo l’esempio dell’Empoli e del Bologna, che ha dei laterali efficaci soprattutto quando superano la seconda parte del centrocampo.

I toscani hanno trovato in Stojanovic un buon elemento sulla zona destra del campo, che ha gamba e sovente si propone in posizione offensiva. Dall’altra parte c’è Parisi – che dovrà pienamente recuperare – oppure Marchizza che in realtà funge da terzo centrale aggiunto pur stando sulla zona sinistra.

Il Bologna invece ha maggiore propulsione offensiva, con l’esperto De Silvestri che sa ben muoversi sulla destra ma anche tagliare al centro ed essere pericoloso sui calci da fermo (doppietta alla prima giornata contro la Salernitana).

Delle squadre in lotta per salvarsi, alcune giocano con buona lena sulle fasce, altre le dimenticano totalmente non avendo elementi bravi in entrambe le fasi.

Cosa ben diversa per quanti lottano per un posto al sole. Milan e Inter hanno caratteristiche diverse, i rossoneri sulla sinistra hanno in Hernandez una specie di terza punta aggiunta, l’Inter con Darmian e altri interpreti punta più a garantire le due fasi.

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La Juventus sulla destra ha Cuadrado a tutto gas, oppure è costretta a scegliere soluzioni provvisorie, considerando che dall’altra parte a sinistra Alex Sandro sembra ormai un elemento senza più grandi spunti. Ovviamente con Chiesa si alza il livello, ma spesso l’italiano è adatto per scardinare spazi al centro più che andare al canonico cross per la torre.

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