Lotito nostalgico a metà: cuore Lazio, ragione Salernitana

Lazio-Salernitana è inevitabilmente il match di Claudio Lotito. Che con la multiproprietà ha portato risultati concreti dalle due parti, prima di separarsi inevitabilmente dai campani.

Lotito - Getty Images
Claudio Lotito anche pilota di aereo – Getty Images

La multiproprietà è un bene o un male? Chiedere a Claudio Lotito, costretto a separarsi dalla Salernitana ora che è giunta in Serie A. La Lazio incombe e il presidente ha scelto il club biancazzurro per gli investimenti fatti, senza per questo buttare a mare quanto fatto nella città delle luci.

Un percorso netto quello svolto nel corso degli ultimi anni, Claudio Lotito è sì criticatissimo, ma alla fine porta risultati a casa. Nonostante tutto quello che possa pensare una fascia d’ultras della Lazio, è stato Lotito a salvare il club dall’inferno, riprendendolo per i capelli quando le porte della fine erano pressocchè spalancate.

Dall’estate 2004, Claudio Lotito è il patron-presidente-pompiere del club laziale, ottenendo qualche risultato con l’aumentare della bacheca per la Coppa Italia e la Supercoppa. Il rimpianto sportivo è arrivato proprio a ridosso del covid, quella Lazio costruita da Simone Inzaghi stava lottando per lo scudetto contro la Juventus di Maurizio Sarri. La pandemia fece il resto, i ritmi cambiarono, fu comunque conquistata una Champions League giocata sino all’ostacolo chiamato Bayern Monaco. Con il cambio di tecnico, la Lazio è ancora un work in progress, anche se oggi alle 18 non dovrebbero esserci eccessivi problemi nel liquidare i campani.

L’uomo più atteso

Lotito e il francobollo - Getty Images
Un francobollo per la Lazio e la cessione della Salernitana nel menù del presidente – Getty Images

In effetti proprio Lotito è l’uomo più atteso per Lazio-Salernitana, le sue dichiarazioni del post gara potrebbero essere epiche, ben più dei meme che lo ritraggono nel parlare con due telefoni. In effetti, si è fatta molta ironia per le trattative tra Lazio e Salernitana nel corso del tempo, la squadra biancazzurra negli anni ha acquistato o prestato calciatori proprio per i campani.

Che sono ripartiti dal basso, scalando le categorie e dando anche un senso sportivo all’intero progetto. Qualche intoppo c’è stato, soprattutto quando due anni fa si puntò su Giampiero Ventura come allenatore dei campani e Alessio Cerci per essere il talento da rilanciare. Morale della favola? Ventura e la Salernitana fuori dai playoff, l’ex ala dei tempi d’oro praticamente inoperoso nel suo percorso in campo.

Da lì, Lotito capì che in Serie B serviva sì un esperto, ma uno che ancora avesse la luna favorevole come Fabrizio Castori. Tornato dopo una decina d’anni per far giocare un calcio pragmatico, prima non prenderle poi si vedrà.

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La promozione conquistata a Pescara è stato l’epilogo felice della sua proprietà, prossimamente si scoprirà a chi toccherà l’intera gestione della Salernitana, in campo sembra almeno svegliata con l’arrivo di Stefano Colantuono. Che questa sera all’Olimpico sogna almeno un punto, come un figliolo che saluta il padre dimostrandogli di avercela fatta.

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