Higuain, un compleanno d’affetto: Pipita torna a sognare

È il compleanno di Gonzalo Higuain, ma l’attaccante non ha tanta voglia di festeggiare i suoi 34 anni. Il centravanti è immalinconito, può comunque rimanere nell’Inter Miami, squadra americana che lo ha accolto mesi fa a braccia aperte.

Higuain - foto LaPresse
Oggi è il compleanno di Gonzalo Higuain, bomber di lungo corso – foto LaPresse

La carriera di Gonzalo Higuain parla per lui, così come i tanti gol segnati in giro per il mondo. Il compleanno dell’attaccante è così festeggiato dai tanti fan, ma non dal centravanti che ha altro cui pensare. La scomparsa della madre, cui era legatissimo, ha lasciato un solco profondo nell’attaccante argentino, che ha perso la voglia di giocare a calcio.

Ed è questo un pensiero comune in famiglia, il fratello Federico ha annunciato qualche settimana fa il ritiro dalle scene agonistiche.

Ovviamente oggi che è il giorno del compleanno per Gonzalo, i messaggi che riceve sui social potranno – in parte – aiutarlo a ritrovare la voglia di vivere e di combattere, la vita va avanti ed è giusto continuare ad avere degli obiettivi.

È quanto vorrebbero anche chi vuole bene allo stesso attaccante, vederlo sereno e tornare al sorriso per il prossimo futuro. Perché passato il grande calcio, l’esperienza di Gonzalo Higuain potrà servire a crescere nuove generazioni di attaccanti con un fiuto del gol eccezionale, da lanciare e valorizzare prossimamente.

I gol come miglior medicina

Higuain - foto LaPresse
All’Inter Miami per ritrovare un po’ di pace – foto LaPresse

Così, le collection dei gol si sprecano nel giorno del suo compleanno. Gonzalo Higuain ha realizzato tanti gol in Sudamerica, Europa e qualcuno anche negli Usa con l’ultima esperienza dell’Inter Miami.

Il centravanti argentino ha infiammato il River Plate, uno dei migliori prospetti del 2000 sicuramente apprezzato da tutti quelli che si intendono di gol. Dopo David Trezeguet, probabilmente, l’elemento più importante uscito dal settore giovanile del River, che lo ha venduto poi al Real Madrid.

Difficile dire di no agli spagnoli, che lo hanno valorizzato soprattutto nella prima parte della sua esperienza. Salvo poi accantonarlo, e metterlo in secondo piano. Quella condizione sicuramente non piaceva all’attaccante, che chiese la cessione e la ottenne andando a Napoli. Il colpo più importante per Aurelio De Laurentis non faticò a integrarsi in quello che fu lo stadio dell’idolo Maradona.

Gol a raffica, prestazioni importanti, sogni scudetto che aumentavano e quel record dei 36 gol in campionato raggiunto con Maurizio Sarri nella stagione 2015-16. L’ultima rovesciata al Frosinone fu la copertina… da core ingrato, quando passò alla Juventus per 90 milioni di euro.

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A Torino fu lo stesso meccanismo – o quasi – del Real Madrid. Primi mesi di grande amore, poi di apatia, soprattutto nel fallire l’obiettivo Champions League. Una stagione di prestito clamoroso al Milan, finita anzitempo per conquistare una Europa League con il Chelsea di Sarri, che lo trattenne almeno un altro anno in bianconero, con qualche gol e buona azione. Ma il meglio era già passato.

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