Inter, le prime promesse del nuovo ad nerazzurro Antonello, tra autofinanziamento e restyling del Meazza

Ecco le prime parole del nuovo ad dell’Inter, Alessandro Antonello, che ha parlato delle prospettive del club nerazzurro negli anni a venire.

Il nuovo ad dell’Inter, Alessandro Antonello, è stato intervistato dai principali quotidiani sportivi italiani, toccando alcuni temi nevralgici legati al futuro dell’Inter. Il nuovo dirigente nerazzurro ha fatto capire che l’obiettivo futuro sarà quello dell’autofinanziamento, evitando salassi e interventi economici importanti da parte di Suning per appianare i debiti.

‘Bisogna inserire delle pedine giuste – ha dichiarato Antonello – in una rosa già molto valida con l’obiettivo di tornare in Champions. Ma noi non partiamo da zero. Abbiamo un’ultima stagione con l’obbligo di rispettare il break even, ma anche un piano di aumento dei ricavi che ci lascia tranquilli. L’Inter ha la capacità per fare la campagna acquisti che serve al tecnico. Abbiamo i nostri tempi e non vogliamo farci prendere dall’ansia di confrontarci con gli altri. Sappiamo perfettamente cosa fare e a dispetto di quello che qualcuno potrebbe pensare a causa del finale della scorsa stagione, abbiamo già un’ottima base. Servono gli innesti giusti. Borja Valero ha grande personalità, l’indirizzo è prendere gente tosta. So che senza Champions si può perdere appeal verso un top player, ma poterci concentrare solo sul campionato avrà i suoi vantaggi’.

Antonello firmerebbe anche per un quarto posto, purchè venga centrato l’obiettivo Champions ritenuto fondamentale per crescere: ‘Intanto è il primo step del nostro progetto, la base del nostro business plan. Un club come l’Inter non può essere fuori dalla Champions. Poi sarebbe fondamentale sia come immagine e brand sia come ritorno economico, leggasi una cinquantina di milioni’

Un altro obiettivo sarà quello di migliorare il Meazza: ‘Stiamo già parlando con il Comune di Milano, siamo in contatto con il Milan. Abbiamo le idee chiare, vogliamo ristrutturare San Siro che è e resta la nostra casa. Se poi dovremo condividerlo con il Milan, lo faremo. Ma anche la città di Milano deve avere un impianto a livello di quelli migliori in Europa. Stiamo sviluppando il progetto, raccogliendo i dati. Il dialogo col Comune è aperto e positivo’.

Impostazioni privacy