Chiellini al Corriere dello Sport: ‘Vi spiego il mio rapporto con Bonucci..’

L’intervista di Giorgio Chiellini al Corriere dello Sport, che ha parlato anche di nazionale e dell’addio di Bonucci alla Juve.

Giorgio Chiellini rimane una delle colonna di questa nazionale che sta per affrontare la sfida dei playoff contro la Svezia. Il centrale bianconero ha rilasciato una intervista interessante al Corriere dello Sport, nella quale ha presentato la sfida contro gli svedesi di venerdi: ‘Credo sia normale, parlare di onta in caso di mancata qualificazione. Per fortuna sono 60 anni che l’Italia si qualifica al mondiale, e noi tutti vogliamo giocarcelo, sia chi ne ha fatti tanti, come Buffon, sia per chi deve fare il primo. Sapevamo, con la Spagna nel girone, che questo sarebbe stato il nostro percorso. BBC come con Conte? Sì, ritroviamo Leo, ed è sempre un piacere. Responsabilità? Non sento ancora la tensione. Prevedo una partita difficile, decisa dagli episodi, palle sporche, combattuta; siamo pronti, dipenderà da noi. Qualche difficoltà? Eh, si invecchia… ma si gioca e si difende ‘di squadra’. All’Europeo noi davamo il titolo ma c’era appunto una squadra a coprire, con gli attaccanti a farsi il mazzo, non era solo la BBC. L’equilibrio è fondamentale. Anche il più grande difensore da solo non basta’.

Fa ancora discutere l’addio di Bonucci alla maglia bianconera: ‘Non sempre un giocatore funziona nello stesso modo da una squadra all’altra. Un elemento da 8 se cambia gruppo può valere 6 e uno da 7 può migliorare il reparto. La velocità del gioco di oggi fa sì che fai fatica a parlarti con i compagni e la conoscenza reciproca è un valore aggiunto inestimabile. Per giocare ad alto livello hai bisogno di un’intesa perfetta, che hai quando ci si capisce con uno sguardo.Se si dice ora che il segreto di Bonucci era Chiellini? E il mio era Bonucci… Diciamo che qui in Nazionale possiamo sfruttare il segreto reciproco almeno fino in Russia’.

Poi Chiellini ha giudicato il valore della Svezia, l’ultimo baluardo rimasto da superare per entrare in Russia 2018: ‘Interpretano il 4-4-2 come poche squadre al mondo, con linee corte e strette che nemmeno disegnandole con la riga le faresti così bene. Hanno anche elementi di valore, come Forsberg, che tre anni fa ho affrontato a Malmö, o Lindelöf, ora allo United. Una nuova Svezia più tecnica, molto fisica, che ha fatto sudare la Francia, fatta di 25 fenomeni’

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