Muro di Berlino, tutte le fughe nel calcio dalla Germania Est

Il Muro di Berlino cade il 9 novembre 1989. Ripercorriamo le storie dei calciatori che sono scappati dalla Germania Est: tutte le fughe per la libertà

Il 9 novembre 1989 è una notte che Berlino non dimenticherà. Una notte di libertà dopo ventotto anni di convivenza forzata con il Muro. In quel periodo, diversi calciatori hanno tentato di sfuggire, come racconta Roberto Brambilla nel suo bel libro “C’era una volta l’est” (edizioni In Contropiede).

La sera stessa in cui è iniziata la costruzione della barriera, all’inizio fatta di filo spinato e cavalli di frisia, hanno tentato la fuga Rolf Starost e Emil Poliktar allora alla Dinamo Berlino, la squadra della Stasi. Scappano dal finestrino del pullman della squadra in occasione di un’amichevole in Danimarca, arrivano in autostop a Copenhagen e si imbarcano per Amburgo.

Seguiranno la stessa strada Michael Polywka del Carl Zeiss Jena e i nazionali Under 21 Jürgen Pahl e Norbert Nachtweih, fuggiti in Turchia dopo un’amichevole. Lo farà anche Lutz Eigendorf, stella della Dinamo che riuscirà a scappare a Francoforte e morirà in un incidente stradale con tanti misteri e sospetti. Documenti della Stasi farebbero infatti pensare a un incidente provocato dagli agenti dello spionaggio che l’avrebbero abbagliato in curva per farlo sbandare.

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Muro di Berlino, i calciatori fuggiti dalla Germania Est

Muro di Berlino, i calciatori fuggiti dalla Germania Est
Muro di Berlino, i calciatori fuggiti dalla Germania Est

Falko Götz e Dirk Schlegel, due giovani della Dinamo Berlino, maturano l’idea di scappare durante una delle trasferte per la Coppa dei Campioni 1983-84. Lo applicano come una macchina perfetta in occasione della trasferta a Belgrado contro il Partizan al secondo turno. Sono riusciti a passare oltre il Muro. Giocheranno entrambi nel Bayer Leverkusen: Shlegel fino al 1985, Gotz fino al 1988 vincendo anche la Coppa Uefa.

Nel 1986 scappa Frank Lippmann. Nell’estate del 1987 fugge un simbolo del calcio della Germania Est, Jurgen Sparwasser, icona del Magdeburgo che ha segnato il gol della vittoria contro la Germania Ovest al Mondiale del 1974 ad Amburgo.

A fine partita ha scambiato la maglia con Paul Breitner, terzino di simpatie comuniste che poi sarebbe passato al Real Madrid. 

Dopo la fuga, Sparwasser ha vissuto vicino Francoforte. L’Eintracht gli ha offerto un posto da allenatore, è diventato anche presidente del sindacato calciatori. Ma è rimasto deluso dal mondo che ha trovato al di là del Muro.

Subito prima della caduta, è scappato Gerd Weber che dal 1975 ha collaborato con la Stasi in qualità di “Inoffizielle Mitarbeiter” (collaboratore non ufficiale). Ci aveva già provato nel 1981, ma era scoperto, arrestato e tenuto in carcere per sette anni.

L’ultimo a scappare è Matthias Morack, 27enne del Vorwärts, la squadra di di Francoforte sull’Oder, il 7 settembre 1989. Due giorni dopo, per tutta la notte, a Berlino si griderà “Die Mauer ist weg“, “il Muro non c’è più”.

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