FIFA, Infantino alle prese coi debiti: tutti i piani per ripartire

La FIFA ha annunciato un debito di ben 570 milioni nel 2020 a causa del Covid, tuttavia, le strategie e i progetti di Infantino non si arrestano.

La pandemia dovuta al Covid-19 ha inficiato i costi dei club di calcio, dai più grandi ai più piccoli. Difatti, anche per la FIFA non ci sono stati sconti, e il massimo organo del calcio mondiale, ha chiuso il 2020 con un debito di 570 milioni di euro.

La pandemia ha portato alla chiusura degli stadi e alla soppressione di alcuni eventi, di cui molti correlati tra di loro. Non solo competizioni sportive, ma anche le serate dei premi, che comunque garantivano un indotto grazie agli sponsor.

A causa della situazione pandemica, inoltre, la FIFA ha dovuto anche rivedere le proiezioni sui guadagni, che sono ovviamente scesi. Però, nonostante tutto, la mancanza di soldi ha fatto si che si bloccassero spese esose in altri settori, e così sono stati ridotti i costi. Questo, nel caso del Club Protection Program, che serve a risarcire i club per gli infortuni che i giocatori hanno subito in nazionale. Chiaramente, con l’assenza della partite delle nazionali, i soldi spesi sono stati molti di meno.

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FIFA, la strategia di Infantino per ripartire

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Gianni Infantino presidente della FIFA (Getty Images)

La strategia da parte di Infantino per ripartire, non si è incentrata solo sulla riduzione e l’abbattimento dei costi. Infatti, si punta dritti sul mondiale in Qatar del 2022, che è stato appena assicurato, per 900 milioni di dollari.

In totale, dalla vendita di diritti di tv e streaming, e dal marketing relativi alla coppa del mondo, la FIFA stima di guadagnare più di 2 miliardi e mezzo di dollari, che rappresenterebbero, secondo le proiezioni, la metà del fatturato. Inoltre, nel resto di questo, andrebbero a ricaderci le licenze vendute a terzi, in particolare alle case produttrici di videogiochi, che non hanno risentito della crisi portata dalla pandemia.

Ancora, Infantino e la FIFA, per la prima volta, aprono all’unione di più campionati nazionali. Infatti, dopo la notizia della possibile e probabile unione di Pro League belga e Eredivisie olandese, si potrebbero fare altri connubi simili. Sia in Europa, sia negli altri continenti, così da aumentare la competitività.

La pandemia causata dal Covid-19, quindi, ha messo a dura prova anche i conti della FIFA. Tuttavia, la massima organizzazione del calcio mondiale non si è mai fermata, anzi è andata avanti a pianificare e continua a cercare di cambiare il mondo del pallone, o almeno ci prova. Non ci resta che aspettare e vedere se ci riuscirà.

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